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Un'isola da salvare, con l'impegno partecipato e la cultura dell'ambiente

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 08 dicembre 2003

Sono iscritto a Lega Ambiente perchè convinto che all' Elba sia stata (e sia ancora) il punto collettivo più avanzato della coscienza critica delle persone che amano l' isola, di chi ci è nato o ha scelto di viverci, sia stata la garanzia principale di salvaguardia di un territorio anche quando la politica si contendeva il consenso sul terreno dell' unico modello di sviluppo ritenuto possibile: quello delle seconde e terze case. Sono iscritto anche ad un Partito perchè credo possa essere strumento di democrazia e perchè Questo modello di sviluppo in crisi- che nessuno intende criminalizzare per il passato- ha creato un'indubbia ricchezza diffusa che ha però lasciati irrisolti ed aggravati i servizi di base e ha trascurato le persone ; oggi non è più sostenibile perchè il territorio e le sue risorse naturali non bastano più, perchè le seconde e terze case, comunque travestite, oltre a rimanere sempre di più vuote, sono un investimento parassitario, consumano territorio , non creano occupazione, non fanno nascere indotto come alberghi, ostelli o agriturismi. Un' economia basata su questo modello sta affondando, le monoeconomie sono un rischio grave, come dimostra anche l' ultima ricerca del Censis sulla Provincia di Livorno. (Piombino ha perso il 25% degli abitanti negli ultimi 20 anni). Differenziare , è la parola d' ordine, a partire dalle peculiarità locali , da un' agricoltura e dalle Zone Umide ignorate dal Parco e dai Comuni, dallo sviluppo dei Porti a misura d' uomo , d' ambiente e da residente (coincidono). Compito della politica che diventa governo locale , e quindi anche dei Partiti, è governare questo processo assieme ai cittadini, discutendo le scelte da fare nella massima trasparenza. Se si è cominciato a capire questo, è anche grazie a movimenti come Elba Viva, come Legambiente , che in periodi diversi hanno tenuto gli occhi aperti in modo non ideologico sui disastri cui portava una politica personalizzata che, proprio perchè non partecipata e trasparente, lasciava- come si è visto- ampio spazio alla corruzione fino ai massimi livelli istituzionali, ha consentito gli affari di pochi a scapito della qualità della vita di tutti.. Questa consapevolezza oggi è maggiore e trasversale, così com' è però trasversale l' attardarsi interessato sul modello di sviluppo che non funziona più , se si pensa all' utilità per tutti, beninteso..( vedi l' 1,5 milioni di metri cubi previsti dall' insieme dei piani strutturali dei Comuni elbani ). I Partiti, così come le associazioni economiche stanno in parte facendo, hanno (abbiamo..) la responsabilità di tradurre in fatti concreti la maggiore e diffusa consapevolezza di essere ad una svolta che è anche un' opportunità, di 'fare sistema', di dire parole chiare che siano udibili dai cittadini (organizzati o meno), di fare un bilancio del passato, di avere un' identità precisa e anche un' opinione politica su come si sono governati i Comuni , senza farla dipendere dagli esiti delle indagini in corso, altrimenti sì, che davvero la politica non c' è più. E gli spazi vuoti, alla fine, vengono comunque riempiti: volta a volta da furbi, inesperti, inquirenti..o cittadini che non se la sentono più di subire stando a guardare.


carlo rizzoli

carlo rizzoli