Quando iniziò a muoversi la valanga giudiziaria che oggi sta travolgendo l’Elba, noi di LEGAMBIENTE dicemmo che c’era il rischio di un azzeramento della classe politica ed amministrativa elbana. Devo purtroppo dire che siamo stati facili profeti. Al di là dei tristi risvolti di corruzione e svendita al peggiore offerente del territorio, dell’etica e della morale, quello che più preoccupa è l’assenza della politica, la mancanza di una vera, forte e lucida risposta alla vergogna che sta sporcando l’immagine della nostra isola e che ci fa percepire dal resto dell’Italia come gente dedita al malaffare o stupidi proni a faccendieri e manigoldi di passaggio. Non è così, non è per tutti gli elbani così, non deve essere così. Ma davanti a questo terremoto i partiti sono ammutoliti, forse troppo presi a rimirarsi l’ombelico in vista di epocali elezioni comunali, forse occupati in baruffe di paese preelettorali, forse, e speriamo, increduli per quanto di sporco si agitava sotto il loro naso, fin dentro i comuni che amministrano, senza che loro se ne accorgessero. Ma intanto viene arrestato un Prefetto, un altro si dà malato, il fango sfonda le porte di qualche Amministrazione Comunale, progettisti ed Imprenditori, noti e stimati amiconi, finiscono in galera... e i Partiti tacciono, non analizzano, non si chiedono i perchè dei ritardi, delle cose non viste, delle malefatte e degli intrallazzi ignorati. Troppo spesso abbiamo subito gli sbuffi impazienti, il fastidio con il quale le Forze Politiche, e la Sinistra in particolar modo, accoglievano le denunce di LEGAMBIENTE e degli altri rompicoglioni, troppo spesso le minoranze e le maggioranze hanno ignorato i nostri allarmi fino a non degnarli nemmeno di una piccola interpellanza comunale che non si nega a nessuno, eppure dietro il nostro lavoro c’era il tentativo di proteggere un territorio che i Partiti dimostrano di non conoscere più, di capire i meccanismi economici, di potere, speculazione, abusivismo e rapina che i Partiti dovrebbero analizzare ogni giorno perchè questo è il pane ed il companatico della buona politica. Insomma, le Forze Politiche elbane non dovrebbero essere sorprese e mute per quanto sta succedendo, se lo sono c’è qualcosa di malato nella politica elbana. Ed il male oscuro lo si può leggere nero su bianco in quasi tutti i Piani Strutturali, nelle opposizioni a previsioni urbanistiche in un Comune che diventano maggioranza se le stesse proposte cementificatorie vengono fatte nel Comune vicino ma di opposto (?) colore, nella non osservanza della legge 5 Toscana e del PTC della Provincia, in Regolamenti Urbanistici che fanno rientrare dalla finestra le previsioni uscite dalla porta del Piano Strutturale. Tutto votato senza colpo ferire, a volte senza nemmeno capire, tutto ingoiato e digerito in poche ore di Consiglio Comunale, spesso senza una discussione pubblica, una riunione di sezione, un volantino di protesta, un’osservazione della minoranza. Ed anche il tentativo di Regione Toscana e Provincia di riallineare gli strumenti urbanistici dei Comuni elbani è meritorio, ma sconta un vizio di fondo, una verità non detta: i parametri ambientali e sociali che Regione e Provincia richiamano per riallineare i Piani sono gli elementi su cui gli strumenti urbanistici dovevano essere costruiti. Evidentemente qualcuno non l’ha fatto, evidentemente qualcuno non se n’è accorto, evidentemente la Politica ha rinunciato a svolgere il suo mestiere di indirizzo e di controllo. E mi chiedo: come si può oggi, dopo quello che è successo e succederà, dopo che due Comuni (Porto Azzurro e Campo nell’Elba) stanno violando tutti i tempi previsti dalla legge regionale per l’approvazione del Piano Strutturale, dopo che altri hanno cercato di ignorare e scavalcare vincoli e competenze del Parco Nazionale, pensare che un tavolo tecnico-politico, al quale dovrebbe sedere anche qualche comprimario di questa vergognosa elbopoli, dia davvero vita ad un riallineamento di strumenti urbanistici nati male e su presupposti sbagliati? Credo che la Politica, oggi sia più che mai necessaria per raddrizzare una barca che ha già imbarcato troppa acqua, occorre un progetto di isola e di Arcipelago, un’assunzione forte di responsabilità. Chi dice che quanto è successo è perchè i Partiti hanno occupato il potere sbaglia: noi scontiamo la debolezza delle forze politiche, addirittura in alcuni Comuni la morte dei Partiti, l’occupazione delle Amministrazioni Comunali da parte di gruppetti di potere o, nel migliore dei casi, di dilettanti allo sbaraglio, di volenterosi senza esperienza che si affidano al primo fascinoso faccendiere che passa. Io spero che le Forze Politiche, soprattutto la Sinistra e i Movimenti, sappiano dare una risposta a questa necessità di governo e di Politica che ha la nostra isola, spero che si cominci davvero a discutere di problemi, di potere, di soldi, di lobbys e di economia per capire quali sono le forze sane da valorizzare e quelle oscure da combattere. Ci spero, ma ci credo poco: troppo duro e difficile è il cambiamento, troppo amaro ammettere che non abbiamo saputo sentire, vedere, ascoltare, parlare.
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