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Ageno va avanti a marcia indietro

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 02 dicembre 2003

Quattro mozioni e una interpellanza, si possono invertire i fattori ma il prodotto non cambia. La maggioranza in ogni caso è andata avanti come un treno, forte nei numeri, intransigente nel merito. Nulla è cambiato, e il solito spettacolo si è ripetuto 5 volte, nella sala consiliare di Portoferraio nel pomeriggio di martedì 2 dicembre. Andiamo per ordine. Primo punto sulle antenne, Ageno riconosce l’errore, parla di ecomostro del Puntale, di matite rovesciate risultate poi cannoni verso le stelle, ma risponde che la concessione è pienamente legittima. La minoranza propone di votare per richiedere il parere di un legale per avanzare una eventuale revoca, da parte del Comune, della autorizzazione paesaggistica, e di passare poi alla revoca del piano comunale della telefonia mobile, anche e soprattutto in nome del principio cautelativo della salute pubblica e della conservazione dell’ambiente. Niente da fare, la maggioranza ammette l’errore, ma respinge la mozione, vota contro, le antenne ringraziano, i cittadini mormorano. Secondo punto, Regolamento urbanistico. Il capogruppo della minoranza Giovanni Fratini fa presente che ci sono ben tre ricorsi al Tar da parte di Provincia, Legambiente, comitato dei “Cittadini attivi”, propone quindi la revoca del più contestato dei piani urbanistici, con “evidenti vizi di illegittimità”. Il consigliere Peria si spinge oltre, e alla osservazione del Sindaco che specifica che il “Regolamento Urbanistico è già in vigore”, spiega che un cittadino che costruisca la prima casa avvalendosi di uno strumento eventualmente illegittimo, compie egli stesso una illegittimità, cioè un abuso edilizio, salvo poi avvalersi sul Comune che gli ha consentito di agire illegittimamente. Il Sindaco Ageno ribatte che al contrario se lui ostacolasse un cittadino nel suo diritto di prima casa, solo allora sarebbe chiamato a risarcire di persona. Si va al voto. Il regolamento non si tocca, il Tar è solo un effetto collaterale. Terzo punto. E’ la volta del Piano di rivitalizzazione della rete distributiva (volgarmente Piano del Commercio). Si richiede la revoca dello strumento perché sotto accusa l’art 5 che consente l’accorpamento delle licenze già esistenti. Per le licenze alimentari questo può essere fatto soltanto con quelle più datate, ma per i generi non alimentari lo si può fare indiscriminatamente purchè esse siano rilasciate prima dell’approvazione del regolamento stesso. Rilevante che l’amministrazione comunale abbia frettolosamente portato in approvazione il piano il 6 di giugno nonostante il parere obbligatorio della Camera di Commercio non fosse ancora pervenuto. E Quando in agosto il consiglio camerale si è espresso lo ha fatto in maniera pesante puntando il dito contro la mano troppo larga verso la nascita di nuove medie strutture e contro l’assoluta mancanza di qualsiasi progettualità mirata a rivitalizzare il piccolo commercio nel centro storico, obiettivo dichiarato come prioritario nello studio del dott. Ronchino. L’amministrazione insiste che le norme più contestate sono previste nella legge regionale sul commercio. Si va dunque al voto, copione già visto. Quarto punto: interpellanza sulla Cosimo de’ Medici. La minoranza chiede conto del forte disavanzo della società partecipata e del mantenimento degli impegni presi nel consiglio di alcuni mesi fa.. L’Assessore Giardini informa che alcuni impegni sono stati rispettati, ma ben lontana sembra essere la trasparenza della gestione e la verifica della sua economicità. Giardini comunica che il Comune ha proposto alla società la revisione dei rispettivi contrattuali dei servizi gestiti. La Cosimo ha inoltrato una serie di proposte che, a detta dell’assessore, la Giunta ha provveduto a ribassare ulteriormente. Il consigliere Lupi ha sottolineato come questo sembri a tutti gli effetti un palleggiamento delle perdite dal bilancio comunale a quello della Cosimo, e viceversa. Ancora irrisolto rimane il dubbio sulle motivazioni della richiesta di scioglimento della società che i sindaci revisori del comune hanno inoltrato al Sindaco. Dulcis in fundo, le Ghiaie. La Giunta è andata in evidente difficoltà, ed ha proposto una delibera di Giunta con cui l’Ufficio Tecnico è autorizzato a fare una variante per riportare a verde pubblico i 2 lotti della Ghiaie. La minoranza ha però ribattuto che con una delibera di Giunta non è possibile contrastare una decisione presa in consiglio. Colpo di scena anche per quanto riguarda il discusso parere della commissione demanio. Viene addirittura riesumato un parere espresso in una seduta del 93, riconoscendo nel contempo che l’interpretazione della segretaria comunale che si era espressa nel consiglio dello scorso novembre non era stato del tutto soddisfacente. Tanto sforzo per nulla, parere ininfluente, si riesuma quello del 93. Maggior caos sulla questione della valutazione dei due terreni con l’assessore alle finanze Cavaliere in difficoltà a ricordare quale sia stata la valutazione contenuta nella delibera del 12 novembre scorso. Le parole sembrano ormai perdersi nel vuoto, e se la variante passa a maggioranza assoluta, per la revoca della delibera di cessione delle Ghiaie il copione ormai è mandato a memoria, alle minoranze (con il gruppo di Forza Italia composto da Fuochi Sirabella e Giudicelli) non resta che augurare a tutti un felice Natale.


consiglio comunale 2 dicembre

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consiglio comunale 2 dicembre peria

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consiglio 2 dicembre fuochi nurra

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