Il fatto che nei prossimi anni 4 nuovi ospedali monoblocco ad alta tecnologia saranno realizzati in Toscana è una notizia che può fare solo piacere: con la recente legge finanziaria che tende ad abbassare la percentuale del Pil destinata alla Sanità (oggi il 5,7 % contro la media europea del 7% ), apprezziamo lo sforzo della Regione di investire per la salute. Siamo preoccupati che, da un lato la riduzione di risorse e dall’ altro la previsione di rimozione dei Direttori Generali delle Asl che non raggiungeranno bilanci in pareggio, penalizzino soprattutto realtà come quella elbana, dove si fatica già ora a realizzare il dettato del Piano sanitario regionale 2002-2004: “le persone e le famiglie con situazioni di bisogno più acuto o in condizioni di maggior fragilità devono essere messe in grado di poter accedere ai servizi rivolti a tutti, oltre che eventualmente a misure e servizi specificamente dedicati. Coloro che hanno più bisogno e perciò più titolo ad accedere al sistema integrato, non devono risultare esclusi o comunque ostacolati da barriere informative, culturali o fisiche nell’ accesso ai servizi universalistici e agli interventi ad essi dedicati.” Mancanza di personale, in particolare infermieristico professionale e per i servizi sul territorio, mancata integrazione tra sanitario e sociale, necessità di aggiornamento professionale del personale attraverso progetti specifici di alto livello o presso altre strutture ospedaliere per acquisire ‘casistica’, ritardi per la carta sanitaria personalizzata, medici di base poco coinvolti nel sistema Cup, che è rimasto solo un centro di prenotazioni quando l’ aspettativa era che diventasse un importante mezzo per monitorare i livelli di assistenza e per “la gestione dei percorsi assistenziali”, situazione ‘alberghiera’ sotto standard ( l’ aria condizionata è presente in molti uffici ma non per i degenti..) sono alcuni dei limiti da superare per l’ Elba. La stessa emergenza–urgenza garantita teoricamente dall’ elicottero, è vanificata dal fatto che di notte , in assenza di pista abilitata, servono 60-90 minuti per trasportare un malato da Portoferraio all’ aeroporto di Campo nell’ Elba ( e qui le colpe sono locali) Sarebbe interessante inoltre avere lumi su una situazione per cui (dati Asl 6) il 10% circa della popolazione elbana risulta essere invalida con una percentuale di inv. superiore al 67% : una ragione sufficiente per monitorare in maniera aggiornata e informatica i dati su morbilità e mortalità, comprese le cause per tumore : su quale base è altrimenti possibile fare prevenzione primaria e secondaria? Caro Assessore Rossi, nella sanità elbana lavorano molte persone motivate: occorre che dirigenza e Regione vedano in loro degli alleati e mettano soprattutto a disposizione le risorse necessarie per far sì che i cittadini toscani che vivono nella terza isola italiana abbiano davvero diritti e opportunità al pari degli altri abitanti della Regione. L’ aspettiamo fiduciosi all’ Elba, eventualmente per ragionare insieme della prossima Carta dei Servizi e della sperimentazione della Società della Salute.