La crisi economica che comincia a farsi sentire all’Elba, accompagnata da una marcata incapacità politica e amministrativa di gestione del territorio, accentuatasi questa ultima ancora di più negli ultimi tempi, non risparmia neppure settori, una volta trainanti, come l’edilizia e le attività di tutti quegli artigiani e quei mestieri che ne traevano profitto, muratori, falegnami, piastrellisti, idraulici, imbianchini, rivenditori edili ecc. Una crisi delle commesse e dell’occupazione, che rischia di travolgere, un settore vitale della nostra Isola. Non sola attenzione al turismo quindi, ma anche ad attività che sono di supporto e completamento all’economia principale e necessarie allo sviluppo del territorio. Molta di questa difficoltà parte dalle politiche urbanistiche dei vari comuni, che o spingono per un'edificazione eccessiva, provocando la reazione di ambientalisti e di strumentalisti di professione o si fermano, bloccando ogni iniziativa. Il nostro territorio è indubbiamente, fragile e particolare, sicuramente gestito in maniera disarmonica tra comune e comune, senza un coordinamento. L’iniziativa pertanto dei vari comuni, dilettantesca, pericolosa, crea allarme e giustificazione d’intervento d’istituzioni superiori, che richiamano all’ordine, quando non interviene addirittura la magistratura. Questo clima di sfiducia e di timore attorno alle iniziative edificatorie, nella nostra Isola, provoca la crisi di realizzazioni, ingiustificata e fuori di ogni logica di salvaguardia dell’ambiente e di progresso civile. Il problema della prima casa, della ristrutturazione e dell’adeguamento del patrimonio edilizio esistente, è una questione molto sentita e mai seriamente risolta qui da noi. Ci sembra doveroso essere allo stesso tempo, dalla parte di quei cittadini delusi, dalle attese di abitazione e con quegli operatori del settore edile, che traggono sostentamento da questa attività. Nelle dispute politiche, già iniziate per le prossime amministrative, le forze politiche d'ogni orientamento, parlano, lottano, solo per i candidati, per chi sarà sindaco, per chi lo affiancherà. Non c’è un barlume di discussione politica sui programmi da attuare per la nostra comunità. I problemi più sentiti, fra i molti, come quello abitativo e dell’economia locale in calo, solo sfiorati. La soluzione dei problemi è il candidato sindaco, la squadra ( ma di che, di football). Nelle testate giornalistiche più seguite e più agguerrite, mentre si fanno le cronache di alcune merende, nell’occasione tra compagni di un certo “rango” della sinistra, si racconta di improvvise animosità, manifestatesi per il toto candidato sindaco di Portoferraio, pare che per tutto un pomeriggio, si sia andati avanti su questo argomento. Altra questione che appare evidente, è come i partiti nazionali, tengano in poco conto l’iniziativa dei vari comitati, movimenti, sia di destra sia di sinistra che lodevolmente, si sono aggregati alla discussione politica, per cercare di indirizzarne il percorso programmatico, per le prossime amministrative. Tutto viene deciso e preconfezionato tra pochi intimi. I movimenti, i comitati, solo degni di stare in un unico pollaio, a starnazzare inutilmente tra di loro, scrive l’autorevole satiro, politicamente ben targato e sempre nelle testate giornalistiche di cui sopra. Presunzione e arroganza, derisione di tutto quello che si affaccia e può essere nuovo e diverso. Non è un bel panorama politico, c’è solo voglia di prendersi un potere, cambiare solo il colore, per poi confermare le inconcludenze, le inefficienze, l’incapacità, dimostrate prima. Condannando a oltranza e nell’alternanza, la nostra società, alla tirannia dello status quo. (Coordinamento Made) Alfonso Mariannucci, di professione capraio, passato alla storia soprattutto per le sue infinite discussioni testa-testa in cantina con Concetto Marchesi, senza che nessuno scoprisse mai cosa diavolo avessero da dirsi il grande latinista e il capraio, fu sindaco di Rio Marina e uomo noto per il suo arguto umorismo. Voi penserete a questo punto che ce la vogliamo prendere con il Senatore Bose con il quale Marchesi difficilmente avrebbe dialogato per più di un paio di minuti (tutto il tempo necessario per esprimere il Bosi-pensiero). Non è così il ragionamento ci serve per commentare lo scritto del Made, dunque procediamo: Orbene una sera durante la campagna elettorale il sindaco-capraio assistè in silenzio al comizio del suo rivale democristiano, al termine del quale, si avvicinò al palco con la mano tesa verso l'incredulo concorrente, a quei tempi il fair play politico in riese si traduceva con l'evitare, se si poteva, di prendersi a ciaffate. "Bravo professore, hai fatto proprio un bel discorso - disse Alfonso, stringendo e scuotendo calorosamente la mano del concorrente - roba che se lo facevo io .. un discorso così, lo sai che dicevano? Alfonso stasera è briaco!" ecco, non sappiamo se ci siamo spiegati .....
portoferraio panorama tetti