Un punto a favore del Gruppo Nocentini (e dei coindagati) nella complicata vicenda Pacaelmo, il capannone delle Antiche Saline, dove dovrebbe sorgere il nuovo punto vendita Dico, sfrattato dallo stesso gruppo per fare spazio all’ipermercato, e la struttura che segnerà l’ingresso del quasi monopolista Nocentini in una “zona” commerciale finora franca dalle mire espansionistiche del gruppo: quella dell’elettronica, con l’Euronics. Per decisione assunta dal Tribunale del Riesame, dopo venti giorni, lo stabile della Pacaelmo è stato dissequestrato nella mattinata di lunedì 1 dicembre. Il giudice pur non accogliendo le argomentazioni dei legali, e quindi indirettamente propendendo per l’ipotesi della esistenza di un abuso edilizio (quello di aver realizzato un solaio tanto praticabile da costituire la base di un piano, fatto per il quale le D.I.A. non erano titolo sufficiente), ha ritenuto inesistente l’esigenza del sequestro cautelare. Come dire che i lavori possono riprendere, e con tutta probabilità si riuscirà ad aprire i punti vendita in tempo utile per fruire della massa di denaro messa in circolazione dalle “tredicesime”. Come dire anche che, visto che pensiamo il giudizio sia stato formulato indipendentemente dalle “pressioni” sindacali, non solo la Filcams Cgil schiacciandosi sulle posizioni del padrone ha perso la faccia, ma l’ha fatto anche inutilmente. A proposito, si è sentita ventilare l’ipotesi di una azione legale del sindacato contro Rifondazione Comunista, rea di aver espresso sulla vicenda la nostra medesima indignazione, per la condotta dei sindacalisti di categoria. Crediamo che chi intendesse promuovere una guerra del genere all’interno del sindacato dovrebbe valutare il rischio (oltre che di perderla., non si sa quali potrebbero essere le condizioni d’armistizio) del pessimo servizio che farebbe alla propria immagine ed ai lavoratori (tutti non solo quelli della Filcams).
Pacaelmo ridotta