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Economia in bilico: nell'analisi del CNA e DS elbani

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 26 novembre 2003

Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro tra le delegazioni della CNA e dei Democratici di Sinistra. In questo modo, si è data prosecuzione ad un confronto sui temi dell’economia locale già avviato in passato con i DS, ai quali riconosciamo un’ attenzione non sporadica per il mondo delle imprese che auspichiamo si possa estendere a tutte le forze politiche. Nel corso degli incontri si sono fatte emergere le opinioni sulle tendenze della situazione economica locale. In particolare si ritiene che il calo di presenze turistiche, del quale si comincia ad avere qualche dato per la stagione appena conclusa, non possa essere tutto da attribuire alla difficile congiuntura internazionale. Si avvertono i limiti endogeni di un sistema produttivo fortemente stagionale, caratterizzato dall’attivazione del solo fattore turistico soprattutto balneare e incentrato su un sistema ricettivo e dei servizi che sembra non ancora pienamente consapevole della necessità di entrare nell’ottica della qualificazione continua che innalzi il rapporto tra qualità e prezzi. Il clima di incertezza generato sia da politiche del governo nazionale che da specifiche vicende locali sta amplificando una situazione già difficile che fa sostenere a molti imprenditori artigiani che, per la prima volta da molti anni a questa parte, il futuro potrebbe non essere migliore. A questo panorama sono legati assetti istituzionali locali che devono adeguarsi ad affrontare la complessità del territorio elbano. Le resistenze delle amministrazioni - ancora in corso - ad una programmazione territoriale coordinata, all’ingresso nel gestore unico del ciclo delle acque, alla partecipazione in ESA, alla realizzazione di uno sportello unico per le imprese sono tutte sintomatiche di una concezione di autosufficienza che non trova giustificazione nella realtà effettuale delle cose. Lo stesso rapporto con la Provincia di Livorno e con la Regione Toscana viene vissuto con imbarazzo invece di essere utilizzato come occasione per la crescita comune. Tanto è vero che non si riesce, tra l’altro, a dare risposte soddisfacenti al mondo delle imprese che chiede di essere messo nelle condizioni di poter consolidarsi con regole oggettive e trasparenti e con politiche di accompagnamento come quelle che il CENSIS suggerisce nel suo recente studio sulla situazione della provincia di Livorno. E’ richiesto, insomma, un salto culturale che adegui il metodo del governo locale alla complessità dell’oggi. Comprensorialità delle politiche e concertazione con l’obiettivo della competitività del sistema sono per noi le linee guida dell’agire politico e istituzionale adatto all’Isola d’Elba. In questa cornice devono dispiegarsi tutte le vocazioni e tutti i fattori produttivi che non si esauriscono nel turismo estivo. La valorizzazione di tutti i settori – dall’artigianato, al commercio, alla pesca e all’agricoltura - e l’integrazione tra essi può essere la chiave di uno sviluppo locale più solido in grado di rispondere alla competizione crescente tra territori alla quale partecipa anche l’arcipelago. Non è inutile sottolineare, peraltro, che la piccola impresa artigianale elbana, che annovera diverse centinaia di imprese, assicura stabilità occupazionale e produttiva per l’intero anno. E’ un modo anche questo per dare risposte ad una situazione di disagio sociale che avvertiamo crescente. Su questi orientamenti si è registrata una generale condivisione tra gli interlocutori. Si è concordato, inoltre, sulla necessità di verifiche periodiche sullo stato di attuazione del contenuto degli accordi stipulati recentemente tra Comuni elbani, Provincia e Regione. Del rispetto di questi accordi è opportuno chiedere conto innanzitutto alle amministrazioni elbane.


capo bianco panorama spiaggia

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