Domenica pomeriggio in una casa portoferraiese, dove per una serie di circostanze si sono raccolte parecchie persone coppie e singoli a chiacchiera, età e convinzioni politiche diverse anche se quasi tutti riconducibili alla grande famiglia del centrosinistra, con preponderanza forse del MECS (Movimento Elbano Cani Sciolti, simbolo bandiera rossa con banda bianca su cui campeggiano le tre api d'oro ed in alto falce martello e osso). Dopo un po' il chiacchiericcio policentrico si mette a gravitare di punto in bianco sulla risposta da dare alla fatidica domanda: chi sarebbe il miglior sindaco di Portoferraio? Gli interventi si susseguono, gli oratori si accalorano, si contestano, si sovrappongono e si contraddicono, mentre due fanciulli giustamente un po' spallati "se le danno", il salotto è affollato da una ventina di persone che finiscono un po' a discorsi un po' a grugniti di assenso o dissenso ronzicando biscotti e pizzette a "schierarsi" tutti. Dei cinque nominativi presi in considerazione uno è coralmente bocciato, neppure un voto a favore, tre hanno estimatori e detrattori, uno emerge come il candidato-minestrina che non trova entusiastici supporter ma neppure nemici. I quattro non se la danno alla pari, nel campione non significativo di popolazione racchiuso nella stanza c'è una prevalenza decisa per uno del quartetto, ma in fondo i quattro vengono giudicati unanimente "degni". L'assemblea passa in rassegna vizi e virtù dei magnifici quattro ma ad un certo punto, una fino allora silente signora irrompe nella discussione con un argomento decisivo: "C'ero a scuola insieme, non faceva mai copiare!" Il silenzio che segue dimostra quanto l'azione del non consentire una democratica copiatura scolastica del proprio elaborato venga considerata disdicevole dai convenuti: sicuramente il candidato in questione perde qualche favore; la discussione prosegue. Ora noi sappiamo che tra quanti hanno scorso queste righe c'è sicuramente chi sarebbe interessato, oltre a sapere dove si è tenuta l'adunata sediziosa: a) a sapere chi erano i cinque; b) a conoscere il nominativo del pre-trombato; c) ad individuare chi tra i quattro residui era il candidato-minestrina; d) a scoprire chi era l'egoista secchione che non passava i compiti ai compagni; e) a divinare come è andata a finire la discussione. ma non lo saprà, al massimo potrà cercare di recuperare facendosi invitare per una di queste domeniche e partecipare.