Il 21 Novembre si celebra la “Virgo Fidelis” Patrona dell’Arma dei Carabinieri, e forse mai come quest’anno la ricorrenza è stata sentita, non solo da chi è vicino all’Arma per appartenenza per rapporti di parentela etc., ma anche dalla gente comune, che è ancora preda della grande ondata di commozione seguita alle tragiche notizie provenienti dall’Iraq. Una festa particolare quindi in questo 21 novembre “anche” Giornata degli Orfani dei Carabinieri caduti in servizio, “anche” 62° anniversario della battaglia di Culquaber, quando furono centinaia i Carabinieri a cadere dopo tre mesi di resistenza. La “Virgo Fidelis” è stata celebrata dai Carabinieri “elbani” in servizio ed a riposo, e dai loro congiunti, con un concentramento a Porto Azzurro, iniziando dalla Santa Messa officiata presso la Parrocchia di S.Gaetano da Don Gianni, che ha avuto parole di gratitudine per le opere svolte dall’Arma che continua senza protagonismi ad essere baluardo della legalità, della democrazia della civile convivenza all’angolo di ogni paese d’Italia ed in lontanissime contrade. La celebrazione è proseguita con le testimonianze, e si è conclusa con una riflessione il Comandante della Compagnia dell'Isola d'Elba. Il Capitano Salvatore Di Stefano ha rilevato che i due “pilastri” di virtù della Virgo Fidelis, obbedienza e fedeltà, sono gli stessi su cui cerca di poggiare l’Arma: la base dell’etica dei Carabinieri, e ricordando anch’egli i colleghi caduti in Iraq l'Ufficiale ha affermato: “Ai valori dell’obbedienza e della fedeltà noi cerchiamo di dare concretezza con un lungo quotidiano impegno, loro ci sono riusciti in un attimo donando la loro vita” Poi la ricorrenza, si è fatta un poco più festa, con il piccolo rinfresco e l’occasione per scambiarsi parole nella scuola elementare, ma in uno stile misurato, quello dei Carabinieri.
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