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Carcere e poesia: assegnato il premio letterario “Emanuele Casalini”

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 21 ottobre 2002

Carcere e poesia, due parole che mettono in risalto le infinite contraddizioni di un mondo a parte. Per i visitatori che hanno attraversato gli innumerevoli cancelli che portano al braccio più interno della sezione denominata “nuovo ergastolo” del Forte S.Giacomo di Porto Azzurro, dove si è svolta la cerimonia della prima edizione del Premio Letterario “Emanuele Casalini”, forse non si è trattato propriamente di un’ascesa al Parnaso. Ma inferno e poesia, lo sabbiamo bene, possono arrivare lo stesso molto in alto. In un’atmosfera di suggestivo silenzio, sono stati letti i componimenti, distinti in prosa e poesia, dei sei detenuti vincitori del Concorso. Giovanna Vizzari, la presidente della Giuria composta da Andrea Baldocchi, Pablo Gorini, Franco Lessi, Anna Maria Mascia, L.Alberto Mascia, Paolo Pesciatini e Davide Puccini, ha crocianamente parlato di “intuizioni poetiche che potrebbero trovare posto nella grande poesia”, e nel presentare le opere e i loro autori, sottolineando le particolari condizioni in cui essi si trovano, ha detto sinceramente: “Voi ci invidiate, avete ragione.” Il vincitore della sezione racconti, Francesco Petrelli, bravissimo con le parole scritte, imbarazzato e commosso davanti al microfono, ha detto semplicemente “E’ bello essere premiati”. Infatti se la poesia può avere valore assoluto e oltrepassare muri e cancelli, non è la stessa cosa per un premio, perché essendo il carcere una somma di punizioni, un premio ha il sapore inatteso di un’inversione di rotta, un segno più davanti, che è già una croce terrena di salvezza. Dei sei autori scelti, solamente uno era presente alla cerimonia, perché agli altri, detenuti in carceri diverse, non è stato consentito partecipare: non importa più di tanto, a loro è bastata una penna, per imparare a volare. Il Premio è stato intitolato al Professore Emanuele Casalini per ricordare un uomo che ha insegnato come volontario letteratura italiana nel carcere di Porto Azzurro, istituendo i corsi dell’Università della Terza Età. Non solo per portare cultura, ma per “creare un rapporto umano, un tramite fra la solitudine e la socialità”. Il vincitore della sezione racconti è Francesco Petrelli con “Lettera a mia figlia”, per la poesia Fabrizio Rossi con “Ho visitato…”, che Elbareport pubblica nella rubrica “Racconti”. Gli altri sono: Imed Mehadheb con la prosa “La colpa”, Angelo Neirotti con “La letterina di Natale”, e Antonio Pellegrino e Claudio Crastus rispettivamente con le poesie “Il Braccialetto” e “Io non so…” Ai prescelti va un premio in denaro e la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica.


Porto Azzurro carcere forte san Giacomo

Porto Azzurro carcere forte san Giacomo