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A Sciambere: Tatiana

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 20 novembre 2003

Tra le molte cose importanti che troviamo nel giornale che terminiamo a notte fonda non c'è sicuramente la lettera del sindaco di Portoferraio in risposta al Comitato di S.Martino, ma un A Sciambere, di taglio non bonario glielo possiamo dedicare a quel documento. Ci sono due tratti comuni che individuano gli autocrati: l'assenza di senso del ridicolo e la tendenza a scegliersi gli interlocutori anche quando si tratta di soggetti che dovrebbero risultare antagonisti o almeno avere il ruolo di portatori di critiche. Da stizzoso autocrate quale si è rivelato, il consunto sindaco portoferraiese non ha mancato di confermarsi tale, coprendosi con questa ultima enciclica, di ridicolo, col giungere a stabilire la classifica dei comitati buoni e di quelli cattivi. Nella lettera del sindaco, Tatiana Paolini viene in pratica accusata di "lesa maestà" per aver dimenticato di invitare ad una riunione quel genio dell'assessore Alberto Fratti, a cui molte opere si debbono, tra le quali l'installazione dei parchimetri più inutili della storia (a quando un conto profitti e perdite?) ed epocali interventi come l'ultimo in consiglio comunale, che ha suscitato lazzi e commenti da avanspettacolo. Un errore imperdonabile, e Tatiana che non fa salamelecchi, non ha mai fatto presente nelle sue lettere che il centro storico di Portoferraio si chiamava "Fabricia" e poi "Ferraja" e che era da tempo "andropizzato", mescolando con eleganza il Coresi Del Bruno e i "tarponi di fogna", il Ninci ed i muri che vengono giù al Padiglione. Ed in più Tatiana ha difeso i poveri cani e i poveri cristi da Ageno, ha difeso la pubblica proprietà dalla svendita di Ageno, si preoccupa delle vecchiette che vorrebbero sentire rintoccare il civico orologio, che poi è una metafora di una giunta che non funziona, la peggiore sofferta da Portoferraio. Tatiana, col suo carattere forse spigoloso ma sincero, si è impegnata insieme a tanti altri cittadine e cittadini per la dignità di questo paese, non per le orecchiuzze di qualche residente in villa ferite dai latrati canini. Non si avventura Tatiana in "grandi progetti", chiede piuttosto i conti, pretende servizi, risposte che le vengono sistematicamente negate dal Comune, perchè poi è Tatiana-Pantalone che paga le tasse, e non merita né classifiche, né voti da chi non ha l'autorità morale per giudicare l'operato altrui, poiché non si è dimostrato all'altezza di governare, non diciamo una città, ma neanche un pollaio, non può dare lezioni chi non è riuscito a far riparare un orologio. Si taccia il sindaco, per la decenza, si contenti (se ce la fa) di restare ancorato al suo cadreghino fino al (per noi sospirato) termine del suo mandato, e la pianti di infastidire con le sue prose vacue e pompose le persone positive, come Tatiana appunto.