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L'ombra del Villaggio-Paese di Rio Marina

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 20 novembre 2003

Il "villaggio paese" è da sempre la creatura sponsorizzata dall'ex sindaco Diversi e dall'attuale presidente del parco Marchetti. Un progetto tanto vecchio, datato inizi anni '80, epoca in cui l'urbanistica era influenzata, per certa cultura nostrana, da interventi massicci, invasivi e poco attenti all'impatto sulle comunità e sul territorio. Le amministrazioni Diversi, in tema di scelte urbanistiche che consentissero di riconvertire l'economia da mineraria a turistica (riferendosi alla portualità, alla viabilità, al risanamento urbano ecc.) hanno prodotto, in termini di programmazione degli interventi infrastrutturali, risultati inapparenti e quantomeno discutibili. Sul piano urbanistico, con la scelta di realizzare le sovradimensionate strutture di Ortano e Capo D'Arco, si è tentata la strada della riconversione a favore del turismo dei grandi numeri. Il depuratore, realizzato e mai entrato in funzione, i grattacieli, esempi di architettura "moderna" sono gli interventi più significativi sul territorio di Rio Marina nel corso della lunga gestione Diversi. Il presidente del parco minerario Marchetti, strettamente legato a questo passato, ha cominciato gli interventi di riconversione e risanamento delle aree minerarie partendo dalla realizazione dell'anfiteatro, cominciando cioè -concedetemi la metafora- a vestire il parco partendo dal cappello, ed inoltre sta puntando molte carte sulla realizzazione del "villaggio paese" che già è costato tante energie, risorse economiche e competenze. L'amministrazione Bosi avrebbe avuto buon gioco a stralciare dal suo programma l'insensata previsione di costruire un "villaggio paese" a ridosso del capoluogo, visti i precedenti. Al contrario, su questa ipotesi si è formata una maggioranza bulgara tra vecchia e nuova amministrazione, tra maggioranza e opposizione. Il dibattito su questa vicenda, inoltre, rimane tutto interno alle stanze del potere. Vigneria è una zona strategica per l'espansione del paese, soprattutto se si pensa alla portualità della quale si dovrà necessariamente tenere di conto nel prossimo futuro. Trasferire l'attuale attracco verso Vigneria e realizzare al suo posto un approdo turistico è senz'altro un'ipotesi seria ed opportuna, nonché un'idea auspicata e condivisa dalla comunità piaggese. Questa scelta potrebbe: - imprimere una svolta decisiva all'economia del paese grazie al porto turistico ed alla sua forte ricaduta economica; - consentire di realizzare un porto passeggeri che, se moderno e sicuro, potrebbe incidere positivamente sulle sorti di tutto il versante orientale dell'Isola e consentirebbe di decongestionare la zona portuale di Portoferraio. - consentire di migliorare la mobilità di passeggeri e veicoli sull'intera Isola. Le strutture portuali hanno bisogno di spazi rilevanti, a terra, per la viabilità e per i servizi connessi ai passeggeri come alberghi e quant'altro. Pertanto nel programmare il futuro del nostro territorio, cerchiamo di dar vita ad un progetto ragionato e sensato. Smettiamo di prendere per buono tutto quello che ci "passa il convento". Rio Marina ha già sperimentato la realizzazione di grandi impianti ricettivi; sa bene valutare i costi ed i benefici che queste tipologie danno alla comunità; si rinunci quindi a ripercorrere questa strada con un mega impianto atto ad ospitare circa 1.000 persone: avrebbe un impatto così massiccio e poco compatibile su un paese che conta meno di duemila abitanti. E' necessario invece lavorare per dotare il turismo di quei servizi di cui c'è tanto bisogno, in un quadro di programmazione che tenga conto delle risorse complessivamente disponibili sul territorio. Investire le potenzialità volumetriche delle aree ex demaniali, a fini recettivi, con il progetto del "villaggio paese", pregiudicherebbe ogni altra ipotesi seria di riconversione, poiché tutta l'area a ridosso del capoluogo marinese ne risulterebbe significativamente compromessa. Rio Marina può aspirare, per le sue caratteristiche urbanistiche, geografiche e culturali, ad avere un ruolo di rilievo sull'Isola; questo, però, se gioca bene le sue potenzialità. Invece, in questo insensato progetto di realizzazione di un ulteriore mega impianto turistico, è forte il rischio di consolidare le modalità già viste nei ben noti venta-club e simili, dove si offre agli ospiti, insieme al soggiorno, la visita al parco minerario e alle comunità locali….pacchetto "prezzo tutto compreso". Sicuramente, in questo modo, avremo offerto alle solite holding pronte ad agguantare l'affare, un buon investimento, spendendo un patrimonio collettivo di risorse che non saranno mai più fruibili né recuperabili. Non spacciamo tutto questo per sviluppo!


rio marina attilio 9 miniere

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miniere pontile rio marina

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il Palazzo del Burò miniere Rio Marina

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