A guardarla bene la bruttissima vicenda della Svendita delle Ghiaie, qualche lato allegro o comico ce l'ha. Il principale è costituito dal fatto che tutto questo scapicollìo (trad. dannarsi l'anima) degli amministratori portoferraiesi per cercare di dare sostegno a due modesti imprenditori bisognosi e sentimentali (diteci voi tra Beppino ed Enrico vi pare il più sentimentale) intesi ad acquistare l'azienda di famiglia, rischia di produrre l'effetto inverso. Tanto per iniziare il rimestio delle cinquantennali carte, il mettere dentro e fuori (qui le similitudini sono assai rischiose) quell'area dal verde pubblico, l'affannarsi betoniero, ci ha fatto scoprire che una cosa che davamo pure noi per scontata (oltre gli interessati) e cioè che il terreno fosse del Comune, le mura di proprietà di chi ce le aveva costruite, non era così scontato. Continuando poi è emerso in tutta la sua chiarezza un fatto e cioè che questi signori risultano debitori di un mucchio di soldi alle casse comunali e ciò non può averli resi più simpatici ai tanti Pantaloni portoferraiesi che devono pagare come banchi al comune ICI, servizi dal costo altissimo e dal livello qualitativo congolese, tasse di nettezza urbana scandalose. E già a simpatia i nostri non stavano molto bene, pure se si sta ragionando a trance grosse e uno è libero di farsi stare simpatica una piovra o avere per amico uno squalo bianco, figuriamoci un imprenditore. Ma la cosa più buffa è che, mentre prima di questa vicenda la gente portoferraiese o non sapeva come stavano le cose o tutto sommato le accettava (è il nostro caso), dopo il casino che è scoppiato e soprattutto dopo che si è capito quanto ai destini imprenditoriali fosse interessata questa banda del corpo sciolto che qualcuno si ostina a chiamare giunta, nella stragrande maggioranza dei portoferraiesi, crediamo, è montata la voglia non solo di non vendere quella proprietà, ma anche di recuperarla pienamente al patrimonio ed all'uso pubblico. Qui uno potrebbe citare l'adagio dei pifferi di montagna che partirono per suonare e furono suonati. Noi preferiamo chiudere con un più ruspante: "Alla gallina ingorda gli stiantò il gozzo"