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Rampini: Ulteriore replica a Ciumei sul Comune Unico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 29 marzo 2012

Il Sindaco di Marciana Marina Andrea Ciumei, nel suo articolo comparso alcuni giorni fa, ridicolizza impropriamente una riflessione seria, se pure necessariamente del tutto sintetica, riguardo le origini storiche della nostra Isola e le tradizioni che l’hanno caratterizzata anche perché nei secoli passati è stata dominata da diverse potenze anche straniere. Questa è stata la sua ricchezza, ma nello stesso tempo una sua condanna perché ne ha impedito soprattutto in tempi recenti, se non recentissimi, uno sviluppo armonico e capace di affrontare tutte le sfide che il mondo moderno pone. Proprio per comporre e nello stesso tempo valorizzare tale dicotomia è nata la proposta del Comune Unico con la presentazione della conseguente Legge di iniziativa popolare. Successivamente Ciumei pone la sua attenzione e la sua critica sull’articolo n°5 e 7° di tale legge. L’Art.5 in sintesi recita: tutti gli atti normativi, i piani, gli strumenti urbanistici ed i bilanci dei comuni oggetto della fusione restano validi fino all’entrata in vigore dei corrispondenti atti del Commissario o degli Organi del Comune Unico. Va da se, qualora non si voglia con un po’ di mala fede ritenere il contrario, che il commissario, proprio per la sua funzione , non avrà il compito di sostituire organi eventualmente delegittimati per i loro comportamenti contra legem o di mutare atti eventualmente illegittimi di precedenti amministrazioni, bensì quello di organizzare il trasferimento delle stesse competenze, delle posizioni attive e passive ai nuovi organi del Comune unico democraticamente eletti. Sarà poi la nuova ed unica Amministrazione comunale nella sua autonomia decisionale a poter o dover cambiare i precedenti atti amministrativi. Le perplessità espresse dal Prof. Balducci fanno riferimento giustamente alla fase di transizione senza dubbio la più delicata e degna di grande attenzione, nonché alla capacità dei nuovi organi del Comune Unico di stilare uno statuto conforme alle caratteristiche del nostro territorio. L’Art.7 della legge pone proprio questa questione prevedendo i Municipi come “roccaforte” per valorizzare tutte le ricchezze culturali economiche, sociali e della tradizione che caratterizzano gli attuali 8 Comuni. La critica di Ciumei si appunta in particolare sulla dizione dell’articolo che recita in sintesi: lo statuto del Comune unico può prevedere l’istituzione dei Municipi. La legge di iniziativa popolare non poteva che assumere tale dizione, non poteva imporre un dovere in quanto non spetta ad essa ex lege definire i contenuti dello statuto che sono solo e di esclusiva competenza dei nuovi organi del Comune unico. La presunta mancanza di coinvolgimento di gran parte dell’opinione pubblica elbana nel dibattito sulla convenienza e necessità di creare una unica Amministrazione per l’Elba non è sicuramente corrispondente al vero, in numerosi articoli, in tante pubbliche riunioni a cui erano invitati cittadini e ovviamente anche i Sindaci contrari alla sua istituzione si è dibattuto ampiamente; purtroppo l’assenza delle cinque Amministrazioni contrarie, fatta eccezione alcune volte per Paola Mancuso, è stata continua. Dobbiamo riconosce, altresì, che nelle nostre riunioni anche fra coloro che sono a favore hanno espresso opinioni diverse su come realizzare ed interpretare la necessità di avere per il nostro territorio un unico centro decisionale; crediamo che anche questo sia un elemento importante per ottenere nella discussione e nel dialogo i migliori risultati per l’Elba. Tutti coloro che si sono impegnanti nei vari comuni o frazioni per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione della Legge non solo hanno invitato a firmare, ma hanno dialogato con i cittadini, spiegato le loro ragioni ed ascoltato le loro, spesso convincendo, anche chi era contrario, ad apporre una firma che potesse dargli il diritto di esprimere la propria convinzione attraverso il referendum. Negare questo da parte del Sindaco di Marciana Marina non rende merito ai suoi stessi concittadini, fossero a favore o contro il Comune unico, essendo lui come altri, il Sindaco non soltanto di chi lo ha eletto, ma di tutti i Marinesi. Le così dette lamentele di Gabriele Orsini riportate e criticate da Ciumei riguardo il supposto diktat della Regione Toscana, non sono altro che la semplice constatazione che se i cittadini dovessero a maggioranza dire no al referendum, comunque sarebbe necessario per legge creare le gestioni associate per la maggior parte dei compiti istituzionali dei nostri comuni, con il serio pericolo, come purtroppo è avvenuto fino ad ora, di veder bloccato un governo comprensoriale per meri contrasti squisitamente politici e di parte. Se fossi Andrea Ciumei starei attento a presupporre una possibile illegittimità della raccolta delle firme per la presentazione della Legge popolare, l’ingiuria gratuita non ha mai pagato, tanto meno in politica se vorrà continuare a farla.


Mappa Comune unico

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