Il nostro impagabile Bruno che come un faro orbita costantemente il suo occhio intorno alla ricerca della cazzata d’autore o meno ci ha mandato un brano del Tirreno di qualche giorno fa nella quale si parlava della disavventura del Bastia, (nave che vedremmo più volentieri incrociare le rotte del Lago Papera di Procchio, dove potrebbe trovare la più giusta delle collocazioni) che riportava le impressioni di un passeggero convinto che la nave, insomma quel coso su cui viaggiava, nell’occasione della rottura delle drizze con il conseguente rovesciamento dell’autotreno in garage , avesse subito uno sbandamento di 45 Gradi. Vero è che poi sotto il comandante Stella della Capitaneria Piombinese correggeva il tiro, facendo capire che uno sbandamento a 45 non si misura più in gradi, bensì in muggini e boghe che entrano nelle tasche perché si è decisamente glu-glu sott’acqua, ma è singolare che sia stata riportata una cotale favata marittima. A seguire qualche giorno dopo, per S.Barbara ragionando dei vecchi minatori lo stesso quotidiano parlava del loro mai cessato “attraccamento alla miniera”. Abbiamo pensato con tenerezza a quei poveri vecchi costretti dopo una vita di lavoro a rimanere ormeggiati alla miniera, legati alle bitte con gomene, fermi, con l’impossibilità perfino di recarsi alla posta a riscuotere la pensione. Fosse stato l’Eco di Fauglia o il Corriere di Ponte a Niccheri un qualsiasi organo fiorente dalla toscana più zillosa (contrazione di “arzillosa” argillosa, motosa quindi con una metonimia per contiguità “contadina”) si poteva capire, ma un giornale così salmastro infino nel nome non può permettersi cadute di stile marinare. Si consolino comunque i nostri amici, di recente dall’aere abbiamo raccolto questa meravigliosa previsione meterologica con timbro di emittente pubblica: “Forti venti provocheranno mareggiate sulle coste toscane a levante….” Chi ci pensa ad avvertire questi torzoli che le coste toscane a levante stanno più o meno nelle Marche?