Le “Società della salute”, si propongono di unire le forze di Comuni ed USL in materia di sanità, soprattutto per quanto riguarda i servizi sociali e sanitari extraospedalieri. La loro caratteristica principale è quella di essere un Consorzio pubblico, con organi di governo in rappresentanza degli enti costitutivi. E’ un processo assai innovativo, che cancella quella sorta di autocrazia e autereferenzialità delle USL, e che allarga l’organizzazione dei servizi sanitari su tutto il territorio dando soprattutto ai sindaci ampi poteri di intervento, senza gravare i comuni di ulteriori costi. Di questo e di altri aspetti si è parlato nella conferenza-dibattito organizzata dai Verdi dell’Arcipelago nella giornata di giovedì 13 novembre alla quale hanno partecipato l’assessore Regionale alla Sanità Enrico Rossi, il capogruppo regionale dei Verdi Fabio Roggiolani, il Dott. Alessandro Miarelli Direttore degli Eliporti degli Ospedali di Careggi, il Dott. Piero Salvatori Responsabile ADI dell' USL 11 di Empoli. L’assistenza sanitaria cambia, le ospedalizzazioni, grazie al progredire della medicina, sono sempre più brevi, il malato ha l’opportunità di essere curato più agevolmente da casa, per questo oltre alla struttura ospedaliera anche il territorio deve essere in grado di fornire una assitenza integrata. Diventa fondamentale l’ascolto delle esigenze dei cittadini, per questo con le “Società della Salute” si introduce un correttivo sociale che sposta dal manager delle USL ai sindaci la possibilità di dire l’ultima parola. In risposta all’intervento di Gina Truglio responsabile delle politiche sanitarie dei Verdi che ha messo in luce la criticità della sanità elbana “i problemi su un’isola vengono centuplicati” – ha detto l’esponente dei Verdi - facendosi portavoce anche dei bisogni dei 6.600 anziani elbani - l’Assessore Rossi ha tranquillizzato sul mantenimento di tutti i servizi ospedalieri oggi in vigore, e ha illustrato come per l’Elba si intervenga con una spesa aggiuntiva proprio per ovviare agli inconvenienti dell’isolamento e della difficoltà di reperire personale qualificato. Ha inoltre illustrato come il sistema della “circolazione degli specialisti” sia il più efficace per garantire, al ristretto bacino di utenza elbano, le professionalità di cui c’è bisogno, senza costringere medici altamente specializzati ad operare in un ambito troppo limitato. “L’Elba però ha anche il dovere di essere protagonista dell’organizzazione della sua rete sanitaria– ha continuato l’assessore – e di puntare sul potenziamento del territorio”. Rossi ha anche espresso la convinzione che la "Società della salute" sia perfettamente calzante alla realtà elbana, proprio per integrare un territorio così articolato. Il capogruppo dei Verdi Roggiolani ha ribadito l’importanza di portare in campo sia i medici di base, coloro che meglio di tutti conoscono il malato e la sua famiglia, sia tutto il personale sanitario e gli utenti, e di dare ascolto anche a quei problemi di natura sociale per costruire “una vera comunità della salute”. “Se ci fosse stata una rete più integrata – ha continuato – le gravi patologie legate, ad esempio, all’amianto potevano essere individuate almeno una decina di anni prima”. I Verdi da parte loro, come ha illustrato Carlo Rizzoli nella sua introduzione, propongono un tavolo permanente di discussione, una Agenda 21 della salute. Il Dott. Salvatori responsabile della Assistenza Domiciliare integrata, una delle parti fondamentali della Società della Salute, ha parlato della sua esperienza empolese, e di come concretamente è organizzata la rete del servizio. "Importante ha detto - è intervenire subito riducendo i tempi burocratici. Noi ad Empoli facciamo partire subito l'assitenza domiciliare, senza far aspettare al malato quei venti giorni che occorrono per verificare se rientra o no nei limiti di reddito per avere il servizio. Se non ci rientra sospendiamo l'assitenza o chiediamo il reintegro delle spese, ma intanto interveniamo subito." Presenti anche i DS locali con Giovanni Frangioni, il quale ha espresso il pieno appoggio ad una iniziativa così innovativa che rende i sindaci più forti nei confronti delle risorse delle USL, aggiungendo che la questione entrerà sicuramente a far parte del prossimo programma elettorale. La Sanità quindi si sposta esce dai palazzi delle USl e va verso i Sindaci ma, particolare non irrilevante, di sindaci nella sala della Provincia ce n’era solo uno, Luigi Logi, insieme all’assessore di Rio nell’Elba Riccardo Conticelli, nessun altra rappresentanza dei comuni. Lo stesso Assessore Enrico Rossi alla domanda di come vedesse una sperimentazione a livello elbano in questo momento, si è guardato intorno piuttosto sconsolato. E chissà se sapeva che 3 sindaci su otto sono anche medici.
rossi sanità assessore