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La sorpresa ‘sorprendente’ della aree marine protette.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 marzo 2012

Ha ragione Greenreport a parlare di ‘sorpresa’ tutta italica dei dati internazionali recenti sulla presenza e ruolo delle aree protette marine in area mediterranea e non solo. Ma cosa c’è di più sorprendente della sorpresa per un paese che al Senato sta discutendo a pezzi e bocconi proprio di aree protette marine nella maniera più confusa e pasticciata. Una questione certo non nuova di trinca perché anche se in tanti fanno finta di dimenticarlo è dalla entrata in vigore della legge quadro che il problema non trova pace. Eppure come confermano appunto i dati più recenti altrove la questione è stata risolta alle stessa stregua delle altre aree protette. Solo da noi paese di poeti e navigatori e di storiche repubbliche marinare non se ne viene a capo. E stando a quello che bolle in pentola c’è addirittura il rischio che alcune di queste aree marine già in stato preagonico chiudano i battenti del tutto. Del resto basta guardare a quel che sta succedendo nel Santuario dei cetacei per capire l’inghippo e non solo all’Arcipelago o al Giglio. Perché solo noi ci trasciniamo dietro con tanta incompetenza e irresponsabilità una questione che altri hanno risolto senza tante ambasce e da tempo? Perché fin dai tempi di Ronchi e interpretando a proprio uso e consumo la legge si vuole che le aree protette marine facciano storia a sé siano gestite da Roma ignorando le regioni e gli enti locali che ora si vorrebbero addirittura espellere dalla partita. Vorrà dire pur qualcosa che al Senato mentre l’Europa ci chiede nuovi impegni nazionali e regionali le regioni e gli enti locali neppure siano stati sentiti e non ci sia uno straccio di documento da cui si possa ragionevolmente capire come stanno le cose e perché? E’ più che probabile che i nostri senatori e allo stesso ministero i dati riportati in questi giorni manco li conoscano. Del resto come sorprendersi se a 20 anni delle legge quadro si parli ancora di Consulte del mare che risalgono addirittura legge precedente sul mare da affiancare agli enti parco. E qui mi si permetta di aggiungere non senza qualche orgoglio che mentre il ministero e il parlamento viaggiano al buio senza prendersi la briga di fornire neppure come doveroso e richiesto dalla legge quadro attendibili relazioni e documenti, in Toscana e in particolare a Pisa già qualche anno fa con Parcolibri e più di recente in San Rossore con Parchi scritti presentammo dei libri importanti sul tema della Collana editoriale sulle aree naturali protette dell’ETS. Quello ultimo poderosissimo raccoglie contributi e ricerche di numerosi esperti di tutta Italia a cui farebbero a dare un’occhiata anche i nostri legislatori e non solo loro. Lo abbiamo fatto sulle aree protette marine come sulla nautica assai prima del Giglio. Ecco un caso in cui dovremmo essere più europei e meno arruffapopoli e inaffidabili. Insomma la cultura e anche i libri non si mangeranno ma fanno sicuramente comodo alle aree protette e a chi se ne occupa.


posidonia piante mare sub

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