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“ Un bel (politico) morir tutta una vita onora”.

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 14 novembre 2003

UN BEL MORIR TUTTA UNA VITA ONORA (F.Petrarca) Questo è quanto si leggeva sulla parete opposta allo scranno del Pietro consigliere. Al momento entrando non lo si coglieva, ma poi spostandosi sul balcone con il Tricolore mestamente a lutto (qualcuno ha chiesto: “Usciere Comunale, e la bandiera del Comune non si mezz’asta?” Lui, onesto e ligio, ti guarda come dire: “Ancora mica si è votato”) appariva nella sua interezza il poetico monito che fronteggiava il maggiorantico rappresentante della minoranza votante a maggioranza. Non farlo Pietro, ammoniva il Poeta. Cogli l’occasione che la fortunata sorte ti offre di mostrarti uomo di attributi e non di attribuzioni, ascolta, Pietro chi ti dà finalmente l’opportunità di, il metrico fine del vox populi perseguire. Te lo chiede Daniele, poi Roberto. Anche Giovanni compagno di omonimia discepolare, te lo chiede. Fallo, Pietro, cogli l’occasione di mostrarti figlio di un esercizio della Democrazia che affonda le radici in dibattiti politici e ideologici in cui il fine sia il bene comune da perseguire a prescindere. Fallo, Pietro. Familia Stat, il Gal lavora. Niente ora ti frena. Fallo, Pietro, esercita la Democrazia, il Tuo è fatto, fai il Nostro, ascolta Daniele, Giovanni, Massimo, Roberto. Benedetto tu e lui ti esorta alla ricerca della coscienza politica che chissà dove hai riposto e puoi ritrovare. Carpe Diem Pietro, sii liberto finalmente, nessuno ti chiede di immolarti, che ti cambia, San Simoni rinnega Febbo tre volte prima e dopo che il gallo abbia cantato, ma non rinnega te, deus ex aquam. “Fallo, Pietro”, ti esorta il poeta, affrancati dal padrone che ti tradisce nel voto e nell’onore, affronta vice sindaci “flebizzati” in permesso premio e astanti sindaci di pronto soccorso per l’abbattimento del numero legale, con il piglio di chi sfida il poetico ammonimento. Pietro, il popolo Cesare si aspetta le coltellate, ma tu puoi essere destino della storia, cogli l’ occasione che per la storia del tuo paese ti viene offerta di esserne stravolgimento. Fallo, Pietro. Sarà così esaltante essere un Sirabella o un Fuochi? Ma se lo fanno loro: “Perché tu no, Pietro?” Si vendono le Ghiaie, Pietro, perché se è vero che non si vendono il Viale o i Giochi, è vero che si vendono la possibilità di vedere un viale con un albergo fronte mare, e allora, Pietro, ascolta il poetico monito: “ Un bel (politico) morir tutta una vita onora”. Ma poi, in fondo, perché stare qui a illudersi. Voterai, Pietro, e non lo farai secondo coscienza, perché se la coscienza fosse stata un dono a te noto, il Poeta non avrebbe avuto modo di essere tale nel provare a ammonirti, sostituendosi ai Virgiliani versi impressi sui consiliari muri. Fortuna che non troneggia il Napoleone Rampante altrimenti chissà cosa la tua “Pirandelliana Ratio” avrebbe concepito. E infatti, Pietro, hai alzato quella mano, è stata lì fluttuante, fino a quando Belzebù ha porto la sua e tu, misero, l’hai stretta. “QUALSIASI STATO MENTALE, ANCHE LA FOLLIA, HA IL SUO EQUILIBRIO, FONDATO SULLA STIMA DI NOI STESSI” J. Conrad Speriamo che almeno tu, Pietro Galletti, abbia molta stima di te stesso. Grazie lo stesso.


Francesco Petrarca

Francesco Petrarca