«La bozza del D.Lgs “Revisione delle Circoscrizioni giudiziarie, Uffici dei giudici di pace” mette a rischio chiusura gli Uffici dell’Elba. Eppure, solo lo scorso anno, il Giudice di Pace ha gestito più di 400 cause mentre il Tribunale ha curato 783 cause civili e gestite 220 cause penali e 193 casi di volontaria giurisdizione. Sono numeri bassi? Perché non considerare come la chiusura di questi presidi statali comporterà lo spostamento di centinaia di persone verso il capoluogo provinciale, e il viaggio verso Livorno richiede un’ora di traghetto e un’altra ora di auto. Se poi il malcapitato utilizza i mezzi pubblici, allora i periodi si allungano ulteriormente, e tutto presuppone un mare calmo e i traghetti che navigano regolarmente, nonché udienze che inizino e terminino in coincidenza con gli orari dei vari mezzi di trasporto. La specificità territoriale dell’Isola, quindi, obbliga i cittadini a sobbarcarsi, oltre alle spese di giustizia, anche quelle di viaggio, vitto e alloggio. All’Elba, fra l’altro, c’è il Carcere di Porto Azzurro dove i detenuti-imputati sono tradotti in Tribunale con la scorta di polizia e, pertanto, i costi lievitano ulteriormente. L’Ufficio del Giudice di Pace e la Sezione del Tribunale, invece, sono ospitati in immobili le cui spese di gestione e di manutenzione sono a carico del Comune di Portoferraio. Insomma, si prospetta un’altra situazione assurda che ci spingono a urlare: Vogliamo prestazioni a misura dei bisogni di una comunità isolana!».
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