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Sanità carceraria, telemedicina e banda larga per la qualità e tutela della salute

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 08 marzo 2012

LIVORNO, 7 marzo 2012 – La banda larga e la telemedicina sbarcano nei tre penitenziari della provincia livornese. A partire dalla settimana prossima cominceranno i lavori per la creazione delle infrastrutture tecniche necessarie a portare direttamente all’interno delle strutture carcerarie un’offerta sanitaria sempre più vicina a quella a disposizione degli altri cittadini. “Nell’ambito più ampio dei progetti aziendali di telemedicina e di sanità insulare – dice Andrea Belardinelli, responsabile dell’Area programmazione e innovazione dell’Azienda USL 6 – un ruolo primario è svolto anche dalla sanità penitenziaria. La strada per permettere ai cittadini reclusi di avere pari opportunità sanitarie, in considerazione delle loro oggettive condizioni di isolamento geografico e di custodia, delle difficoltà ad effettuare trasporti verso le strutture sanitarie fuori dal carcere, e delle difficoltà a garantire il servizio dei medici all’interno, passa necessariamente attraverso l’utilizzo di una tecnologia che permetta di comunicare in maniera sempre più efficiente abbattendo muri e distanze. Portare la banda larga, ovvero una infrastruttura telematica che permetta di far viaggiare in maniera molto veloce i dati, permetterà di offrire servizi fino ad oggi non erogabili. Penso ad esempio alla semplice prenotazione delle prestazioni sanitarie grazie al collegamento alla rete aziendale, ma anche al teleconsulto medico, paragonabile in termini di qualità ed accuratezza a un visita fatta di persona o al semplice consulto di referti medici. Discorso a parte merita la telecardiologia che permetterà di rilevare una serie di parametri vitali in persone con sofferenza cardiache e poterle refertare in tempo reale (così come già avviene sul territorio per la rete dell’infarto), con un abbattimento drastico dei tempi di intervento che, in casi come questi, fanno davvero la differenza fra la vita e la morte”. Dalla prossima settimana partiranno così i primi sopralluoghi nelle carceri di Livorno, Gorgona e Porto Azzurro da parte delle ditte incaricate di eseguire i lavori per la realizzazione delle reti. “Si tratta – spiega Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 – di un altro passo in avanti nel lungo cammino di assunzione di responsabilità dell’assistenza sanitaria portato avanti dall’Azienda su tutto il proprio territorio, carceri comprese. Il nostro compito, fuori e dentro le mura penitenziarie, è quello di assicurare cure efficienti al servizio delle persone a prescindere dalla loro condizione. Con queste novità estendiamo qualità e quantità dei nostri servizi all’interno delle realtà carcerarie, un’opportunità fino a poco tempo fa assolutamente impensabile”.


Porto Azzurro carcere forte san Giacomo

Porto Azzurro carcere forte san Giacomo