Torna indietro

Centinaia di persone col Viottolo ai Forti Medicei Ferajesi in una Domenica del Granito

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 06 marzo 2012

PORTOFERRAIO. Riscoperto il massimo tesoro portoferraiese, nascosto dai secoli che non porta benissimo sulle spalle, ma anche da erbacce, alberi, capperi e altre piante rampicanti, nonchè da antenne radio. Un po' è anche dimenticato, sebbene l'amministrazione Peria si sia mossa per la sua rivalutazione e recupero. Questo tesoro si chiama fortezze medicee, ovviamente; fortificazioni cinquecentesche che avvolgono la città antica interamente, dalla Linguella, con la Torre ottagonale, e mura e bastioni che girano tutto intorno al promontorio a ferro di cavallo, fin verso il fronte d'attacco e oltre verso le Ghiaie. Si sa, oggi la vita è tutta una corsa, incombe la crisi, e c'è anche chi è preso dai propri affari o da altre questioni stressanti, poco spazio rimane in genere per pensare ai beni architettonici e la cultura e così i bisogni delle fortezze medicee vanno in secondo e terzo piano. Del resto il Volterraio sta crollando, altre opere elbane avrebbero bisogno di interventi. Ma qualcosa si muove. Circa 200 persone, forse di più, domenica 4, hanno risposto all'invito fatto, come ogni anno, da "Il Viottolo" , che col suo team organizza varie escursioni ambientali, gratuitamente, grazie al sostegno di albergatori, enti e associazioni (*). Questa volta il gruppo di guide costituito da Cinzia, Sara e Ruggiero, ha gestito una camminata tra le fortezze medicee dal titolo "La città di Cosimo". Il Comune ha messo a disposizione la struttura che, come detto, da qualche anno è entrata nelle attenzioni dell'amministrazione. A illustrare ogni aspetto durante il percorso, un esperto di qualità come Giuseppe Massimo Battaglini, storico, già direttore della biblioteca Foresiana: ha fatto capire l'origine di questa grande costruzione, una fortificazione voluta da Cosimo I° dei Medici intorno al 1548, tale da impedire ogni velleità di future invasioni saracene o di altri belligeranti. Battaglini ha narrato le vicende essenziali, ma ha pure aggiunto dettagli di rilievo nelle soste fatte lungo il tragitto tra i bastioni imponenti, e la spiegazione più ampia è avvenuta al forte Falcone, posto alla sommità della città, adagiata su di un promontorio dal quale si possono gustare una serie di panorami veramente unici. Tutta la parte nord che si affaccia sulle spiagge delle Ghiaie e più in lontananza La Padulella , Capo Bianco e via dicendo, quindi procedendo con lo sguardo in senso orario, c'è la visione dello Scoglietto e della costa ancora del nord, fino ad est per scorgere il canale di Piombino e oltre. Ai visitatori, giunti al Falcone, sembrava di essere sopra di un bastimento in marcia in mezzo al blu del mare. Dalla parte opposta tutto il centro storico della città, con la visione del forte Stella, della villa napoleonica dei Mulini, il porto mediceo, la torre dove Passannante impazzì e dove fu recluso nel 1933 anche il futuro presidente della Repubblica, quel Sandro Pertini allora antifascista irriducibile, che sfidò il regime di Mussolini a viso aperto. tanto da farsi lustri di carcere e confino come detenuto politico. Quindi Battaglini ha detto del fronte d'attacco, dell'origine della costruzione sorta grazie agli ingegneri Bellucci e Camerini ed altri particolari della situazione storica intorno al 1546, quando Cosimo riuscì a diventare Signore di Portoferraio togliendola agli Appiani, poi un accenno a Carlo V imperatore di 3/4 d'Europa. La gente entusiasta delle informazioni e del percorso all'interno delle fortezze, commentava dicendo cose, ovvie, che però esprimono sentimenti e idee che vanno crescendo, del tipo: " Questo è un bene dal valore incommensurabile", oppure "Peccato che sia infestato da erbacce, piante che non hanno senso di stare qua dentro le mura, piante che si arrampicano sulle pietre, sui mattoni danneggiando nel tempo la struttura". Altri sono rimasti sconvolti dal vedere da vicino i tralicci delle antenne dei ripetitori radio-telefonici."Ma non possono stare altrove?". "Ci sarebbe da creare lavoro a chissà quanti per mantenere al meglio questa opera d'arte che ci ha lasciato la storia", ha aggiunto un giovane che senza dubbio cerca lavoro. E ancora " Ho dovuto scoprire questi camminamenti straordinari da pensionata", ha sottolineato Marcella Spagnoli La Rocca, già insegnante di matematica nelle scuole medie, come dire: quanto tempo ci è voluto ai residenti per gustare un posto di tale bellezza e importanza. Un' esperienza che senza dubbio è da ripetere, molto più frequentemente. "Ma questo posto dovrebbe essere aperto tutti i giorni -commentava infatti una signora dall'accento milanese -ci troviamo in mezzo ad un posto stupendo che va conosciuto e frequentato". Nel forte Falcone è stato recluso Guerrazzi dove scrisse anche alcune sue opere; evidentemente la città ha al suo interno, ad ogni angolo, parti di storia nazionale medicea, ma anche napoleonica e poi quella dell'antica Fabricia dei resti di una villa romana, che si trova ancora nei pressi della Linguella, dove c'è il museo. Qualcuno, crediamo proprio il nostro direttore, definì questo luogo "Mortoferraio", un'ironia amara per dire di quanto ci sarebbe da fare per arricchire la vita di questo ex borgo militare. Non c'è da sperare che le coscienze si risveglino sempre di più e che si riescano a trovare le strade per valorizzare un bene architettonico, storico, paesaggistico, tra i più importanti del Mediterraneo.


viottolo  fortezze portoferraio 1

viottolo fortezze portoferraio 1

viottolo  fortezze portoferraio 2

viottolo fortezze portoferraio 2

viottolo  fortezze portoferraio 3  Forte Falcone

viottolo fortezze portoferraio 3 Forte Falcone

viottolo  fortezze portoferraio  4 Battaglini   Forte Falcone

viottolo fortezze portoferraio 4 Battaglini Forte Falcone

viottolo  fortezze portoferraio 5  galleria

viottolo fortezze portoferraio 5 galleria