Sarà l'età che avanza, il pensionamento che inesorabilmente si avvicina ma ci capita sempre più spesso di pensare a quando, raggiunto il necessario grado di rincoglionimento, finirà che in un ente o in un giornale qualsiasi risulteremo più un ostacolo che un aiuto. Allora saremo costretti ad unirci agli stuoli di pensionati che dalla mattina alla sera ciondolano tra il viale delle Ghiaie (sempre che non si vendano anche quello nel frattempo) e la Piazza Cavour, i pisciatoi, il bar da Elvio, l'anticamera del dottore (dove si parla di reumi e prostata), la Coop, la scuola del nipote e la punta del Gallo. Già ci vediamo a camminare lungo la banchina d'Alto Fondale a chiederci: "Ma cosa dovevo compra'?" Oppure ci vediamo fermi sulla porta di casa e perplessi cercando di capire se siamo appena usciti o stiamo rientrando, mentre qualcuno ci dice, passando: "Ma dove vai? Lo vedi che ti sei messo due scarpe diverse?" Ed ancora ci pensiamo seduti in Piazza del Popolo leggere un libro sulla panchina, sempre la stessa pagina da ore, perchè una volta arrivati in fondo non ci ricordiamo quello che c'era scritto nelle prime righe, oppure ci vediamo fissare lo schermo cercando tra un canale e l'altro le pubblicità, tentando di cambiare canale con il telefono cellulare. Ecco quando saremo così, ricordatevi come eravamo prima, rispettate quello che eravamo. E soprattutto nessuno si azzardi a candidarci a sindaco.