Torna indietro

Finanziato il progetto della Provincia per il reinserimento sociale dei detenuti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 03 marzo 2012

Favorire il reinserimento sociale dei detenuti e il loro accesso al mondo del lavoro è l’obiettivo principale del progetto RE.LIV.RE Rete Livornese per il Reinserimento sociale. Il progetto, presentato dalla Provincia di Livorno quale ente capofila, ha ottenuto un finanziamento di 18.000 euro dall’apposito bando della Regione Toscana per le azioni di reinserimento sociale delle persone in stato di detenzione. I contenuti del progetto sono stati illustrati dall’assessore provinciale alla qualità sociale Monica Mannucci, nel corso di un incontro al quale erano presenti i rappresentanti degli istituti penitenziari e dell’associazionismo sociale del territorio. “Il progetto RE.LIV.RE - ha spiegato - è finalizzato a sperimentare l’operatività di una figura professionale in grado di rappresentare un “ponte” tra il personale socio-educativo delle strutture penitenziarie e le strutture d’interesse del territorio. Tale figura sarà individuata tramite un bando provinciale di prossima pubblicazione”. L’attuazione del progetto prevede la costituzione di un partenariato che vede coinvolti l’UEPE (Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna), i tre Istituti Penitenziari del territorio provinciale (Livorno, Porto Azzurro, Gorgona) e i soggetti del privato sociale che operano in ambito carcerario (le associazioni Dialogo, P24 Livorno, CESDI Livorno, Caritas diocesana Livorno, Comunità di Sant’Egidio Livorno e Pisa, Acli Livorno, Circolo interculturale Samarcanda Piombino, San Vincenzo de Paoli Piombino). Il progetto, che ha la durata di 12 mesi, ha lo scopo di contribuire al reinserimento sociale dei detenuti dimittendi e dei detenuti in possesso dei requisiti giuridici per accedere alle misure alternative al carcere, attraverso l’introduzione di una figura specifica appositamente finanziata. “L’iniziativa – ha detto il dott. Ottavio Casarano, direttore del carcere Le Sughere – ha una valenza determinante al fine di potenziare il raccordo tra il carcere e l’esterno. La figura dell’educatore-ponte è basilare per consentire una maggiore interazione con l’associazionismo e il mondo imprenditoriale affinché si concretizzino opportunità di inserimento lavorativo e sociale dei detenuti”. Le attività dell’operatore sono volte, infatti, a sostenere il soggetto nel superare i numerosi ostacoli che si presentano al momento della ripresa della vita sociale fuori dal contesto penitenziario. “In questo senso - ha aggiunto l’assessore Mannucci - è importante lo stretto collegamento tra i servizi esistenti negli istituti di pena e quelli sul territorio, in particolare i Centri per l’Impiego”. A questo proposito, il Servizio Lavoro della Provincia ha già in programma una specifica attività di promozione di tirocini lavorativi, finanziati con il Fondo Sociale Europeo. “Il progetto e l’azione dell’educatore ponte - ha sottolineato Mannucci - avranno tanto più successo e reale incidenza nei processi di recupero e reinserimento dei carcerati, quanto più le istituzioni saranno in grado di attivare reti di collaborazione e di sinergie, soprattutto in stretto contatto con le categorie economiche del territorio”. La figura professionale selezionata svolgerà un periodo di formazione al fine di consentire la conoscenza della normativa specifica e del contesto sociale ed economico in cui andranno ad inserirsi i detenuti. Le azioni sono rivolte a detenuti italiani e stranieri di ambo i sessi e si prevede la realizzazione di almeno 10 progetti personalizzati. Saranno, inoltre, messe in campo attività di monitoraggio per verificare l’efficacia degli interventi.


carcere porto azzurro

carcere porto azzurro