PORTO AZZURRO. "Da oggi, 1 marzo 2012, il nuovo disciplinare prevede l'inizio della commercializzazione dell'Aleatico passito dell'Elba Docg, vendemmia 2011". Lo annuncia con evidente soddisfazione Italo Sapere, agronomo, uno dei tanti produttori di vino elbani, tra cui quelli del Consorzio di tutela Elba Doc diretto da Marcello Fioretti della tenuta Acquabona. Una data che andrà di certo negli annali di storia locale, una conquista come altre per l'isola degli etruschi e del ferro, dei Medici e di Napoleone, di Giuseppe Pietri maestro dell'operetta, dell'anarchico Pietro Gori, del recluso antifascista Sandro Pertini, per ricordare alcuni personaggi noti. Ma anche l'Elba delle produzioni di granito secolare, presente nel duomo di Pisa e al Pantheon romano, un'isola con punte di diamante, come pure negatività. Quella delle carenze nel settore sanità, nei trasporti, nello smaltimento dei rifiuti e altro, purtroppo. Però "Lo Scoglio" ha saputo, nel tempo, mettere a frutto alcuni suoi tesori, oltre la bellezza naturale ambientale e storica. Ora c'è questa gemma e con la Denominazione d'origine controllata e garantita (Docg), si può dire che regnerà "Re Aleatico". Almeno così sperano i produttori. Sapere, dell'azienda agricola omonima, non ha dubbi. "Il nostro passito ha conquistato la vetta della qualità in Italia e a livello internazionale potrà farsi notare". Fino a oggi erano 7 i vini pregiati toscani e cioè: Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano. Ora c'è l'ottava medaglia d'oro, appunto l'Aleatico passito, unico vino dolce ad avere tale titolo di eccellenza nella nostra regione. Un vanto di certo per tutti coloro che da decenni lavorano la terra dell'isola, che senza dubbio è generosa e sa offrire tale perla di prodotto, grazie anche a enologi come Stefanini e altri. Non sono da meno gli altri vini Doc, ed anche l'olio extravergine d'oliva. Non a caso, nei ristoranti isolani, cresce il consumo di prodotti agricoli locali. "La percezione della novità- prosegue l'esperto- si avrà il 14 e 15 Aprile in occasione della seconda edizione di ElbAleatico, a cui l'Ais (Associazione Italiana Sommelier) quest'anno ha dato valenza nazionale. Prevediamo una grande affluenza di pubblico e speriamo che questa manifestazione faccia da cassa di risonanza per questo vino passito che fuori dall'Elba ha bisogno di essere più conosciuto". "La vendemmia 2011 da cui nasce il primo aleatico Docg è andata abbastanza bene. - conclude il produttore- Il quantitativo è stato mediamente dal 5 al 10% inferiore alla media, ma siamo soddisfatti per la qualità. Il mese di settembre, caratterizzato dal bel tempo, ha permesso l'appassimento dell’Aleatico, del Moscato e dell’Ansonica in modo perfetto. La produzione massima di uva Aleatico è prevista dal disciplinare e la resa prima prevedeva la soglia max di 60 q.li/ettaro, ora è stata portata a 70. E' stato aumentato il numero di ceppi nei nuovi vigneti, da 3.300 del vecchio disciplinare siamo arrivati a 5.000. Questo in pratica significa che ciascuna vite deve produrre poco più di un kg. di uva a ceppo, ma la superficie totale di un vigneto avrà una produzione totale economicamente valida". Momento storico quindi per il settore primario; il tema merita prossimi approfondimenti, produzioni, costi e prospettive. E che gli elbani si sentano fieri: qualcosa di positivo c'è in questa epoca di crisi.
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