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A Sciambere del centro, del centro, del centro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 febbraio 2012

Ridicolo forse, ma emozionante. Il linguaggio di alcuni polemisti di scoglio che all’improvviso, pur appartenendo a schieramenti politici che si possono definire al centro del centro del centro, riescono a sfoderare in occasioni che non sembrano prevedere spargimenti di sangue o sommovimenti violenti della pacata vita invernale dell’isola, si tinge, per fortuna solo sulla carta, di un rosso d’altri tempi. Golpe! Ogni cozza che si rispetti a quel punto ha pensato a una rugginosa arma che il nonno partigiano (o repubblichino) aveva interrato sotto a qualche ciliegio, pronti gli uni a difendere la democrazia, gli altri ad attaccarla, ma in ogni caso con il sangue in subbuglio. Passata la caldana però, e riletta la letterina, l’arma è rimasta dov’era, avendo compreso, gli uni e gli altri, che dissolto il molto fumo non si trova traccia dell’arrosto. A parte lo scarso rispetto che l’estensore dimostra per le capacità intellettive (il minimo richiesto) che almeno qualche migliaio di elbani avrebbero dimostrato firmando per un referendum del quale non conoscevano gli scopi risulta, alla rilettura, illuminante una frase buttata lì, come per caso. “E’ un grave errore non aver lavorato prima, anche in modo condiviso,ad un progetto che mettesse al riparo da qualsiasi rischio gli elbani”. (aridanga di quei tontoloni di elbani che devono essere protetti). Magari se avesse scritto, senza scomodare il politichese,: “ora che le firme sono state raccolte non dimenticate che ci siamo anche noi” ci sarebbe stato risparmiato il coccolone.


cozze

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