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Confesercenti boccia senza appello la tassa di soggiorno

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 29 febbraio 2012

Ancora una volta le imprese devono subire decisioni politiche che sembrano non tenere conto delle difficoltà e della situazione economica del nostro territorio. Lo avevamo già detto un anno fa, quando l’ipotesi di tassa di soggiorno stava prendendo forma (e scopo), questo ennesimo balzello, visto in ambito elbano, dove già i turisti devono sostenere altri costi aggiuntivi (traghetto) rispetto ad altre località competitors, costituirà una pesante penalizzazione che inciderà negativamente sul nostro territorio. Il paradosso è che nel momento in cui le aziende cercano in tutti i modi di mantenere il costo del soggiorno contenuto (o ribassato), visto anche il periodo di difficoltà dell’economia nazionale (ricordiamo che il turismo locale è in larga parte costituito da italiani), le istituzioni, dalle quali ci si aspetterebbe un aiuto, viceversa, svolgono azioni che che, almeno in questo caso, possono peggiorare la situazione. E poi ,quali saranno i vantaggi per le aziende del settore o meglio ancora, per i turisti che hanno bisogno di agevolazioni e servizi utili a migliorare accesso e soggiorno sull’isola. Gli introiti, ci dicono, saranno reinvestiti nel turismo, ma ci chiediamo, con quali progetti e con quale programmazione visto che di strategie unitarie (…. ancora gli otto comuni) non se ne scorge neanche l’ombra. Concertazione, praticamente uguale a “zero virgola” , quasi tutti i comuni dell’isola si sono affrettati a considerare la tassa di soggiorno come cosa da attuare, senza, per altro, spiegare troppo come si intenda riscuotere tecnicamente e, soprattutto, impiegare, il relativo introito. Il “quasi tutti” deriva da una specialità tipica locale, che produrrà, come risultato, che un territorio piccolo e geograficamente omogeneo, avrà aziende, tra loro distanti anche solo poche centinaia di metri, che potranno somministrare diversi trattamenti allo stesso tipo di ospite, nel senso che il turista che pagherà in un Comune la tassa di soggiorno sarà un turista di serie B rispetto a quello che andrà in una residenza alberghiera dell’altro Comune in cui la tassa non verrà applicata o lo sarà ma in misura inferiore. Mentre la struttura turistica ne ricaverà sicuramente minor competitività e maggior disagio contabile - amministrativo. Il 2012 è iniziato con un’Elba già abbastanza tartassata da una immagine (seppur immeritatamente) negativa (Alluvione, disastro del Giglio, rifiuti a largo di Gorgona) , che ha già prodotto danni sulle prenotazioni. Nel frattempo, l’isola si è ritrovata senza una programmazione turistica e senza organismi in grado di farlo (APT) , quindi senza adeguata presenza a fiere ed altre importanti iniziative sul turismo (vedi cosa è successo alla BIT a Milano). Se vogliamo mettere in ginocchio la nostra economia siamo senz’altro sulla strada giusta.


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