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Albergatori Elbani: Situazione allarmante, si profila una stagione turistica negativa

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 19 febbraio 2012

La stagione 2012, che si apre tra poco più di un mese, - commenta l’ing. Massimo de Ferrari Presidente della Associazione Albergatori- ha tutte le premesse per prospettarsi gravemente negativa. Dopo aver partecipato alle più importanti fiere turistiche europee abbiamo fatto una analisi del mercato tenendo conto anche dell’andamento delle richieste di prenotazioni verso le aziende alberghiere e turistiche elbane. Il risultato è promettente per il mercato estero: sia quello svizzero che quello tedesco, russo, extra-europeo danno segnali di interesse verso l’Elba,. Il mercato italiano è invece, gravemente, in crisi trascinato dalla recessione, ormai ufficiale, con una forte contrazione dei consumi. C’è il terrore per l’inasprimento delle tasse governative, delle incursioni della finanza tanto che si preferisce trascorrere le vacanze e gli acquisti all’estero. Magari, non tanto lontano, in Francia e Corsica ove l’iva è la metà della nostra e le barche e gli aerei non pagano la spropositata tassa di stazionamento. Le presenze straniere, che rappresentano circa il 30% del totale, dovrebbero mantenersi agli stessi livelli con la prospettiva di un incremento se i collegamenti aerei, le iniziative promozionali, i trasporti via mare si indirizzano in un’unica direzione: quella di dare certezza al prezzo accompagnata dalla qualità del soggiorno. Le prenotazioni del mercato italiano, che costituiscono quasi il 70% del totale, attualmente presentano un flessione di circa il 20% , per cui la tendenzialmente il mercato elbano presenta un decremento del ”venduto” di almeno il 15%. Certamente contiamo sul last minute, ma temiamo che le somme finali saranno fortemente negative. In questo difficile frangente l’Elba deve resistere e dimostrarsi compatta per affrontare l’emergenza del 2012, perché occorre agganciarsi al vento positivo del turismo mondiale che, contrariamente a quanto accade in Italia ed all’Elba in particolare, da segnali di crescita dal 2013. Non c’è spazio per nessuna ulteriore tassa. Ne tanto meno per l’imposta di soggiorno che il Comune di Porteferraio sta cercando di far passare in questi giorni. Se così fosse il prezzo del soggiorno nelle nostre aziende sarebbe ancora più elevato, non saremo più competitivi ed usciamo dal mercato. L’unica alternativa è che questo costo se ne faccia carico l’albergatore che già subisce la contrazione del credito bancario, l’aumento dei costi gestionali, dall’Imu alla solita tassa sui rifiuti per arrivare al prossimo aumento Iva. Gli albergatori non hanno possibilità di ripianare i bilanci Comunali con la tassa di soggiorno. Troppo facile scaricare su una categoria i tagli dei bilanci comunali, che certamente hanno subito dallo Stato Centrale. A nostra volta sarebbe facile scaricare sui clienti questi nuovi costi, ma è impossibile perché gli stessi sono già allo stremo finanziario. Sarebbe facile aprire le aziende solo da giugno a settembre ma certamente deplorevole dal punto di vista sociale perché si creerebbe un grave problema economico e di disoccupazione per l’Elba. L’applicazione dell’imposta di soggiorno per il Comune di Portoferraio creerebbe una disparità tra le aziende ricettive di Portoferraio e quelle della maggior parte dei Comuni dell’Elba che non istituiranno la tassa (Capoliveri, Marciana Marina, Porto Azzurro). Non ci sembra che nel bilancio del Comune di Portoferraio del 2010 vi sia un capitolo promozione. Riteniamo che si possano realizzare comunque risparmi alternativi di bilancio e tassazioni più eque. Abbiamo l’impressione che si voglia colpire una categoria per accontentare Regione, Provincia e Comuni della Costa che vedono nell’Elba un potenziale pericolo essendo un comprensorio ove i turisti non debbono pagare l’odiata tassa di soggiorno che, ricordiamo, sta causando gravi danni ove istituita. Gli albergatori non si sottraggono comunque dal voler affrontare i problemi della promozione e del turismo, come abbiamo già proposto fin da ottobre. Quali soluzioni per supportare i costi della promozione : - Tassa di sbarco o di accesso. Un minimo contributo da applicare sul biglietto nave che colpisca tutti i non residenti. Quindi i turisti anche delle “seconde case”, che sono la maggior parte e per lo più nel sommerso, - La campagna promozionale unitaria che già abbiamo presentato e che contiamo venga fatta propria dal Nuovo Comitato Elbano scaturito dall’accordo di programma turistico tra i Comuni. - Credito a sostegno alle imprese per sostenere i costi di promozione ed affrontare l’emergenza da parte del sistema bancario elbano, perche’ altrimenti queste non potranno sopravvivere. Nell’attesa del provvedimento governativo inerente l’istituzione della tassa di sbarco, che dovrebbe essere questione di giorni, siamo comunque disponibili a trattare nell’eventualità remota che non venisse emanata, per il prossimo anno, una piccola ed equa City Tax, cui contribuiscano anche i turisti del sommerso di contro ad un pari aumento della tassazione IMU sulla seconda casa in modo da ridistribuirne il costo. Nel contempo dovrebbe comunque essere presentato un serio programma di riduzione del sommerso dal quale possono derivare sufficienti risorse, tali da escludere ogni ulteriore tassazione.


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