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A sciambere della ricerca universitaria a luci rosse

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 18 febbraio 2012

Pescando sul web ieri sera ci siamo imbattuti in qualcosa di veramente incredibile, nell’immediato abbiamo pensato ad un falso, ad uno scherzo, frutto della manipolazione di zuzzurellone, ma nelle ore successive l'autenticità del documento è stata provata (per ammissione del Governo) ed abbiamo preso atto della dura realtà: Il nostro paese per tramite del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, tramite la Facoltà di Agraria della Università di Firenze, ha fatto a livello europeo una di quelle figure di merda (tanto per usare un francesismo) tale da eclissare perfino qualcuna delle gaffe del nostro non rimpianto ex premier. Nel documento di che trattasi sotto il logo della Repubblica Italiana e i titoli delle prestigiose istituzioni di cui sopra si legge: BANDO PER ASSEGNO DI RICERCA DESCRIZIONE DEL BANDO: Titolo del progetto di ricerca in italiano: “DALLA PECORA AL PECORINO” tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano. Fin qui tutto tranquillo ma nel rigo successivo si legge: Titolo del progetto di ricerca in inglese: “FROM THE SHEEP TO THE DOGGY STYLE” Traceability of milk chain in Tuscany. Ora già uno con solo qualche rudimento della lingua inglese dovrebbe sobbalzare di fronte ad una traduzione così avventurosa: perché SHEEP = Pecora e fin qui ci siamo, ma che minchiaccia c’entra il Pecorino (formaggio) con l’espressione “DOGGY STYLE” che letteralmente significa “in stile canino”, “come fa il cane”? Possibile che quei bizzarri albionici abbiamo deciso di definire il nostro rinomato cacio di pecora con una simile forma idiomatica? Ma chi è un poco più scafato, a come il traduttore abbia preso una cotale cantonata ci arriva immediatamente. I britanni e loro compari di lingua infatti con l’espressione “DOGGY STYLE”, che siamo certi non è proprio il massimo della finezza, indicano una pratica erotica, o meglio una particolare posizione che i due amanti assumono nei talami amorosi (ma pure fuori di essi) che nel glossario postribolare italiano è resa dalla allocuzione “a/la pecorina” specificando che non trattasi affatto di femmina di ovino di contenute dimensioni. Ma il nostro baldo traduttore che magari si era affidato alla consulenza dei traduttori automatici on line (diffidatene fanno più danno della grandine) ha tirato dritto per lui pecorino o pecorina pari sono, il risultato e che per i lettori anglofoni del dovumento in Firenze si progetta di compiere una ricerca (zootecnica o sessuologica?) sulla pecora e sulla posizione d’accoppiamento alla pecorina. Non ci meravigliamo se poi restano euroscettici PS nell'occasione abbiamo riesumato un'antica vignetta di Tiro Fisso vagamente in argomento


vignetta pecorina ecomostro

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