Gestire 270 detenuti in due reparti con tre agenti, far fronte a pestaggi fra detenuti e aggressioni al personale, tutto questo in attesa che gli assalitori, come promesso nel 2009, vengano allontanati. Le organizzazioni sindacali rappresentative del Personale di Polizia Penitenziaria della Casa Reclusione di Porto Azzurro, denunciano una situazione di grave crisi di gestione della struttura elbana che sarebbe vicina al collasso. In una dura lettera inviata alla dottoressa Maria Pia Giuffrida, Provveditore per la Toscana dell'Amministrazione Penitenziaria, espongono il malumore dei Poliziotti che lavorano presso l’istituto isolano dopo che per la ennesima volta, si sarebbero verificati gravissimi eventi che – secondo i sindacati – potrebbero minare la sicurezza stessa dell’intero Istituto. In particolare ci si riferisce a due eventi recenti avvenuti nell'arco di solo due giorni: un “pestaggio collettivo” da parte di numerosi detenuti nei confronti di un altro recluso con totale indifferenza della presenza della custodia ed un malmenarsi reciproco tra detenuti (con tanto di fratture ossee) in orario notturno. Un'indifferenza che sarebbe dovuta alla consapevolezza della scarsa sorveglianza dovuta al risicato numero di agenti presenti in quegli orari. Va da sé che non manchino le aggressioni al personale che non verrebbero sanzionate in modo adeguato “si attende da quasi un mese che il detenuto che ha aggredito 4 agenti in due diverse occasioni venga allontanato” precisano i rappresentanti sindacali che ricordano la “promessa verbalizzata” fatta loro nel 2009 dal Provveditore di far “allontanare immediatamente chi si rende protagonista di aggressioni nei confronti della Polizia Penitenziaria”. L'amministrazione secondo Fsa.-Cnpp, Sappe, Sinappe e Uil-Pa “non pare in grado di tutelare il personale da essa amministrato, ma si limita a “scaricare le proprie responsabilità sui propri dipendenti” , quasi essi fossero capri espiatori”. Attualmente a Porto Azzurro per sorvegliare gli oltre 400 detenuti la direzione dispone soltanto di circa 120 agenti ma non è finita qui perché in questo momento occorre anche garantire il piantonamento in atto presso l’ospedale civile di Portoferraio per un soggetto che sta, da diversi giorni, adottando lo sciopero della fame. Infine deve essere garantita con sempre maggiore frequenza l’unità “fissa” presso l’infermeria dell’Istituto (11 unità giornaliere totali per 2 detenuti). Ciò premesso: “ci si ritrova, spesso, stante la “coperta corta” a gestire i 270 detenuti del 1°-2° Reparto con 3 agenti”. “Ciò considerato”, concludono i rappresentanti sindacali - “nell’esprimere la nostra totale solidarietà ai colleghi che già da giorni protestano presso il “Don Bosco” , torniamo a rappresentarle tutto il malcontento del Personale e “nostro”. Le ribadiamo che continuiamo ad attendere quei provvedimenti promessi ma mai posti in essere”.
carcere porto azzurro