«Non possiamo intervenire, questi i consigli che ci vengono dati ogni volta»…«Ci hanno detto di farlo fare ai sindacati»… «Ultimamente ci sono giunte voci, provenienti dai piani alti che visti i tempi di crisi, è meglio non brontolare troppo»… «Come lavoratori discutiamo spesso con caposala e responsabili, e questo urta la direzione». «Rischiamo il lavoro»… «Ci fu una circolare del direttore generale Scura, non so se è stata rinnovata». Questi sono alcuni dei messaggi che mi sono pervenuti in via riservata. Dopo l’Assemblea pubblica sulla sanità dello scorso 31 gennaio, infatti, ho scritto sulla bacheca Fb del gruppo Cittadini dell’Elba che in scaletta avrei preferito alcuni interventi del personale infermieristico e amministrativo della Asl 6, in questo modo avremmo avuto un quadro più completo della situazione. Mi è stato risposto come ciò non fosse stato possibile poiché “ci sono buoni motivi personali da rispettare”, e sono stato invitato chiedere spiegazioni in privato. Il risultato lo avete appena letto. Insomma, se questo è il clima che si respira fra il personale del servizio sanitario elbano, allora capisco molte cose! Il mio spirito di Democratico, di uomo della Sinistra, si ribella di fronte alle segnalazioni che mi sono pervenute dai lavoratori elbani dell’Asl6. Se la riduzione delle libertà personali dei dipendenti è dovuta a una circolare della direzione dell’Azienda, allora occorre che tale disposizione sia immediatamente ritirata, perché lede i diritti fondamentali dei cittadini, sanciti dalla Costituzione della Repubblica. Se, invece, il clima intimidatorio è stato creato a arte da qualche capetto zelante che così facendo ha ritenuto di avere trovata la maniera per accattivarsi “i piani alti”, verso costui, o costoro, devono essere assunti i dovuti atti conseguenti e susseguenti. La Regione, senza indugio, è tenuta a promuovere un’indagine conoscitiva.
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