Torna indietro

Effetto gelo anche sui parchi?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 08 febbraio 2012

All’insegna di una polemica ad alzo zero è stata riproposta all’attenzione del paese la questione parchi. L’occasione l’ ha fornita il testo di legge in discussione al Senato che vede divise anche le associazioni ambientaliste e poco disponibili invece al dibattito le forze politiche che fanno di tutto per non mettere bene in chiaro cosa sta davvero succedendo e a quali rischi stanno andando incontro le nostre aree protette. Ma ciò che preoccupa in particolare è il fatto che mentre per tutta un’altra serie di delicate questioni anche istituzionali bene o male sono stati predisposti tavoli di incontro e confronto per i parchi finora si è fermi alla situazione ereditata dalla Prestigiacomo che a confrontarsi con i parchi non ci ha mai neppure pensato. Un tavolo dove si deve finalmente decidere quale politica -prima di qualsiasi manfrina sulle norme- mettere in atto e non a chiacchere. Insomma decisioni politiche che riguardano il governo, i parchi, le regioni e gli enti locali non scaricabili sulla legge quadro e ancor meno sul testo del Senato. E qui non bastano davvero gli emendamenti a cui da troppo tempo si è messo mano mentre non risulta invece cosa chiedono e vogliono i parchi dal governo e dalle istituzioni. Eppure non mancano davvero problemi anche drammatici che riguardano in prima persona proprio i parchi; basta pensare al Giglio e allo stato penoso del Santuario dei cetacei l’unica speciale area protetta europea votata dai parlamenti dei tre paesi che vi aderiscono. Sarà che parlare di queste cose dove il nostro paese da moltissimo tempo non ha le carte in regola non è facile visto che il testo del senato prevede –pensa te- di tagliare fuori dalla gestione marino costiera le regioni e con loro gli enti locali. E’ difficile capire oltre che condividere questa scelta e lo è anche di più capire come Federparchi ma anche gli altri soggetti istituzionali sul punto abbiano finora taciuto e fatto finta di niente. E lo anche di più capire come taluni senatori dai quali ci si sarebbe dovuti aspettare ben altre posizioni continuino non soltanto a sostenere il testo ma non si prendano neppure la responsabilità di motivarlo e di spiegarlo come hanno fatto di nuovo qualche giorno fa. Questa volta –e sempre a nome degli ecodem- si aggiunta anche una dichiarazione di Ciarafoni che ci ricorda che le visioni centralistiche e pregiudiziali sono dannose e che i comuni non sono i nemici dei parchi. Ci sarà una decisione più centralistica che tagliare fuori –oggi- le regioni e con loro i comuni? Sanno di quel che parlano? Prima hanno fatto scena muta dinanzi alla richiesta ufficiale dell’UPI di sciogliere i parchi regionali tanto più cervellotica perché come pure dovrebbe essere noto – ma evidentemente non lo è- i compiti di un parco non sono trasferibili a chicchessia. Che in questa situazione in cui chiari sono soltanto idee balzane e silenzi allarmanti, che anche in tutta una serie di regioni accadano o siano progettate cose gravi non può sorprendere. Sorprende però che tutto questo sia considerato normale al punto di pensare che serva stravolgere la legge quadro per ripartire. Ai parchi non serve davvero uno Schettino che scende dalla nave mentre affonda. Dai parchi non si può scendere e men che mai dovrebbero farlo gli ecodem specie se senatori. Renzo Moschini


neve perone repertorio

neve perone repertorio