Martedì 31 gennaio gli elbani si sono ritrovati alla sala della Provincia a Portoferraio. Si è trattato di un'assemblea con i cittadini organizzata dai comitati elbani riuniti per la sanità. Erano anche presenti l’associazione Forense degli avvocati, diversi rappresentanti delle associazioni di categoria, alcuni sindaci. La riunione che doveva essere preparatoria alla conferenza dei sindaci con la Direzione dell’ASL il giorno successivo, rinviata per maltempo, è diventata l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale. “La manifestazione del 7 ottobre non è bastata” ed il promesso “ripristino in tempi brevi alla normalità” non è avvenuto. La sanità è un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti i cittadini e l’insularità va tutelata, non penalizzata. Sul tavolo le questioni che vanno dal depotenziamento di alcuni reparti dell’ospedale, ortopedia e medicina, i servizi di diagnostica (laboratorio e radiologia), il servizio di anestesia-rianimazione, all’intensificazione delle sinergie tra i presidi di Portoferraio e Piombino. Il termine sinergia, secondo il parere dei responsabili dei comitati, rappresenta di fatto l’indebolimento delle prestazioni sanitarie sull’Isola. L’intervento del dott. Boni, ultimo primario del reparto di ortopedia all’Elba, sottolinea l’importanza di un adeguato servizio di traumatologia all’Elba, della reperibilità 24/24, la presenza di un organico sufficiente (almeno 3 medici), sempre presente sull’isola, per poter garantire la presenza di 2 reperibili. Inoltre si segnala la mancanza di un servizio di riabilitazione e di fisiatria. Il punto nascita, anche se con un numero di parti inferiore a 500, per il problema dell’insularità, deve essere garantito con i requisiti indispensabili. Gli interventi degli organizzatori hanno ricevuto ampio consenso da parte del pubblico. Il filmato presentato dal Movimento Studentesco: SOS salviamo l’Ospedale- regista Altini, riprese Usai, ha presentato in modo eccellente l’evoluzione in senso negativo degli eventi dal 7 ottobre ad ora. Dalle promesse, alle aspettative sino al progressivo smantellamento dei servizi ospedalieri, il disagio, il dissenso dei cittadini di varie fasce di età. I ragazzi elbani hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Il dibattito che è seguito ha evidenziato lo stato d’animo dei cittadini che hanno visto deluse le loro legittime aspettative, con alcune voci di dissenso ed esasperazione. Da più parti emerge il problema del riconoscimento di realtà insulare, per evitare che il territorio Elba sia trattato alla stregua di una cittadina continentale. Genitori di bambini che hanno avuto modo di usufruire nell’urgenza delle prime cure c/o l’Ospedale di Portoferraio e di un successivo trasferimento in elicottero c/o struttura di 3° livello ribadivano l’importanza di avere sia un presidio ospedaliero efficiente e funzionante sull’Isola, sia una rapida modalità di trasferimento in caso di patologia grave.E’ emersa da parte di tutti l’importanza di continuare nel percorso di partecipazione democratica, nell’ambito delle istituzioni.I primi cittadini, Vanno Segnini, Anna Bulgaresi, Roberto Peria, Danilo Alessi si sono schierati dalla parte dei comitati e hanno dichiarato di attendere sino alla prossima riunione in data 17 febbraio, giorno in cui è stato spostato l’incontro con la Direzione dell’ASL. Se non ci saranno cambiamenti significativi delle strategie attualmente adottate dall’Azienda nei confronti dell’Elba (ricorrendo talvolta a percorsi non conformi a linee guida), comitati e sindaci metteranno in campo un’azione di protesta più incisiva. “Non ci fermiamo e continueremo, insieme alle altre componenti della società civile, associazioni di volontariato, associazioni di categoria, sindacati, a cercare di mettere in campo azioni di lotta legale per veder riconosciuto il diritto di essere considerati cittadini di serie A”.
Manifestazione sanità 7 10 2011 6