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Eradicazione dei ratti dalle isole e assurde polemiche: Si fa così in tutto il mondo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 30 gennaio 2012

Per chi volesse capirci qualcosa - scrive Legambiente dell'Arcipelago Toscano - sull'assurda polemica sull'eradicazione dei ratti a Montecristo che vede alleati antiparco, Lav, animalisti e Pdl. Come potete constatare dai documenti che riportiamo di seguito questo tipo di operazioni si fanno in tutte le isole del mondo che hanno questi problemi a cura di prestigiosissime associazioni ambientaliste internazionali, governi, agenzie Usa, Biodiversity conservation group dell'International union for conservation of nature (Iucn), che raggruppa a livello internazionale il mondo dei parchi e della salvaguardia della natura. Non a caso quel progetto Life per Montecristo, presentato da Ispra, cioè dall'Istituto superiore del per la protezione e la ricerca ambientale del ministero dell'ambiente, e Corpo forestale dello Stato (non dal Parco che ha accolto il progetto all'unanimità, anche con il voto di chi oggi critica e chiede spiegazioni già date) è stato selezionato tra centinaia di progetti, dopo un'attenta valutazione tecnico-scientifica, e finanziato dall'Unione europea nel suo programma Life Natura. I ratti sono stati già eradicati, senza che nessuno denunciasse stragi ed avvelenamenti, in altre isole del Parco come Giannutri ed in altri isolotti come la Scola a Pianosa, per difendere la nidificazione di uccelli marini rarissimi come il gabbiano corso e le Berte da questi prolifici e voraci invasori alieni che sono considerati dagli ambientalisti il peggiore pericolo per la fauna autoctona delle piccole isole. In un qualsiasi altro Paese un'operazione come quella di Montecristo e un progetto Life approvato e finanziato dall'Unione europea sarebbero motivo di vanto, da noi un malinteso animalismo si salda con gli antiparco e con le forze politiche che hanno sempre osteggiato l'area protetta per montare una polemica assurda e senza nessun fondamento scientifico. Eradicare i ratti dal Paradiso. Ripristinare la biodiversità delle isole del Pacifico [ 11 agosto 2011 ] Un progetto unico di partnership internazionale, che coinvolge le organizzazioni che fanno parte dell'Icn, Royal Society for Protection of Birds (Rspb), The Nature Conservancy e il Fish & Wildlife Service Usa sta aiutando diverse isole ed habitat di uccelli marini del Pacifico ad eradicare i ratti invasori che hanno causato gravi problemi alla fauna autoctona. I ratti introdotti dall'uomo predano le uova e i pulcini degli uccelli marini, causando gravi danni a popolazioni spesso rarissime, inoltre competono con le specie autoctone per il cibo e degradano gli ecosistemi mangiando i semi delle piante autoctone. La nave da ricerca MV Aquila sta facendo un "voyage of conservation" di 27mila chilometri con a bordo un team di esperti, due elicotteri e attrezzature che verranno condivisi con i progetti in atto per eliminare i ratti alieni invasivi da diverse isole. L'Iucn spiega che «si tratta di un primo passo verso il recupero della biodiversità delle isole. I ratti sono stati rimossi dall'atollo di Palmyra e da due isole dichiarate siti del patrimonio mondiale: Enderbury e Birnie e dalla neo-iscritta Phoenix Islands Protected Area a Kiribati e da Henderson Island del gruppo di Pitcairn, un territorio britannico d'oltremare». La MV Aquila è salpata da Seattle, sulla costa pacifica degli Usa per raggiungere Palmyra ai primi di giugno. A bordo ci sono anche ricercatori del Dipartinento dell'agricoltura Usa e dell' US Geological Survey (Usgs) che insieme agli ambientalisti hanno iniziato a rimuovere i ratti usando esche diffuse con gli elicotteri e a mano. Alcuni specialisti dell'Invasive species specialist group dell'Iucn sono stati coinvolti nel progetto come consulenti. Plmyra fa parte dell'arcipelago delle Line Island, è un atollo tra i più remoti del mondo, sperso nel Pacifico centrale e formato da una miriade di piccole isole e isolotti che circondano un sistema di tre lagune e circondato da oltre 16mila ettari di barriera corallina. L'atollo di Palmyra ospita quello che rimane delle ultime foreste di pisonia, il granchio del cocco (Birgus latro) il più grande invertebrato del mondo, una delle più grandi popolazioni di sula dai piedi rossi (Sula sula) e di molte altre specie di uccelli marini. Dopo aver completato il progetto su Palmyra, la MV Aquila è salpata per il Kiribati World Heritage Site-Phoenix Islands Protected Area (Pipa) per eradicare i ratti introdotti ad Enderbury e Birnie, due delle otto isole che formano l'Area marina protetta insulare più grande del mondo, un Patrimonio mondiale dell'Unesco che ospita più di 200 specie di coralli, 500 di pesci, 18 di mammiferi marini 44 di uccelli tra cui decine di migliaia di uccelli marini nidificanti che sono a rischio per l'invasione dei ratti. I ricercatori/sradicatori spiegano che «verso la fine di luglio, Birnie e Enderbury sono state prese di mira da due elicotteri che hanno fatto piovere le esche per rimuovere i ratti. Il progetto è stato considerato un successo e la Mv Aquila si è diretta verso le Samoa nel suo cammino verso la destinazione finale, Henderson Island, un sito patrimonio mondiale del gruppo delle isole Pitcairn». Il progetto è condotto dalla Rspb e mira ad eradicare i ratti introdotti ad Henderson entro agosto, con l'obiettivio di dichiarare l'isola inglese rat-free entro il 2013, in occasione del venticinquesimo anniversario della designazione di Henderson come World Heritage Site. Jonathan Hall di Rspb sottolinea sul sito dell'Iucn che «questa è una prima mondiale: un'eradicazione di roditori multi-nazionale e multi-isole che coinvolge numerosi partner. Lavorare con così tante organizzazioni in numerosi e differenti fusi orari non è privo di sfide, ma i vantaggi tecnici, finanziari e di salvaguardia sono enormi. L'imbarcazione sta attualmente navigando verso Henderson Island, e non vediamo l'ora di aggiornarvi in tempo debito sull'ultima tappa di questo viaggio unico». Henderson è il solo sito di riproduzione conosciuto dell'endemica e minacciata procellaria di Henderson (Pterodroma atrata) e ha sistemi ancora ecosistemi in gran parte inalterati, ma è disabitata con un terreno molto accidentato e di difficile accesso. Con l'eccezione di alcune specie vegetali introdotte, tra cui le palme da cocco, è una delle poche "elevated limestone islands" indisturbate al mondo e per questo è stata designata come Endemic Bird Area. I ratti (Rattus exulans) in questo paradiso disabitato sono giunti insieme agli uomini che predano i nidi e la loro presenza sta facendo diminuire in modo significativo il successo di nidificazione della procellaria di Henderson. Gli antiparco elbani contrari anche al progetto Life per eradicare i ratti da Montecristo [ 11 gennaio 2012 ] Ogni tanto sulle pagine di greenreport.it raccontiamo di grandi campagne di eradicazione dei ratti in sperdute isole dell'Oceano Atlantico o nei paradisi degli atolli dell'Oceano Pacifico, dove insospettabili organizzazioni come BirdLife International, Rsbp, Iucn, Wwf e fior di istituzioni scientifiche si impegnano all'eradicazione di uno dei più pericolosi alieni importati dall'uomo nelle isole: i ratti, utilizzando ogni mezzo, comprese l'esche lanciate con l'elicottero. Si tratta di "protocolli" ormai sperimentati ed utilizzati in tutto il mondo e che nessuno contesta più... meno che all'Elba, dove la scienza è evidentemente per qualcuno un'opinione e dove chiunque si sente in dovere di mettere in dubbio le scelte di scienziati e ricercatori, a cominciare da Carlo Gasparri, un anziano ex campione di pesca subacquea, attualmente presidente della piccola associazione antiparco "Arcipelago Libero", che con una lunghissima lettera inviata a ministero dell'ambiente, Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, Comune di Portoferraio e regione Toscana, ecc. si è scagliato contro l'eradicazione dei ratti dall'isola di Montecristo, ipotizzando più o meno una devastazione dell'ambiente. Anche se in molti pensano che dietro questa non ben meditata iniziativa ci sia il tentativo di Arcipelago Libero di sgomitare e farsi un po' di notorietà per cercare di piazzare un suo uomo alla presidenza del Parco Nazionale (per la quale esiste una lunga ed imbarazzante fila di autonominati, spesso nemici od ex nemici del Parco), è anche vero che alla parola "eradicazione", come già accaduto per i cinghiali, sembra che gli anti-parco elbani perdano l'uso del discernimento. La cosa è sembrata un po' troppo anche per la direttrice del Parco Nazionale, Franca Zanichelli, che oggi ha risposto a Gasparri con una puntuta precisazione. Ecco il testo: In risposta alla nota pervenuta dall'associazione Arcipelago Libero la direzione del Parco comunica quanto segue. L'attività di derattizzazione rientra tra le azioni che costituiscono il progetto Montecristo 2010 che è stato avviato da oltre un anno grazie alla cooperazione tra più partner (tra cui Ispra, Regione Toscana, Parco Nazionale, ecc.) e che vede come beneficiario il ministero delle risorse agricole - Utb di Follonica, soggetto gestore dell'isola di Montecristo in quanto Riserva Naturale dello Stato. Il progetto è stato cofinanziato dallo Stato italiano e dalla Ue tramite il Regolamento Life ed è arrivato secondo nella classifica europea tra i progetti meritevoli del 2010. Le azioni sono finalizzate all'eliminazione delle specie dannose per il patrimonio naturale europeo e rientrano a pieno titolo nella strategia di conservazione approvata dal Ministero dell'Ambiente. Ogni partner esegue i propri compiti stabiliti dalla scheda tecnica del progetto, approvato dal Consiglio Direttivo del Parco prima dell'inoltro della candidatura all'Unione europea per la richiesta di finanziamento. La derattizzazione dell'Isola di Montecristo è pertanto un'operazione stabilita entro il progetto, monitorata e autorizzata da tutte le autorità competenti, incluso Comune di Portoferraio e Ministero della Salute, che si compie nel rispetto di tutte le ordinanze citate dal Sig Gasparri, perché, si ricorda che il Parco è un Ente pubblico e non può che muoversi sempre e solo nel rispetto delle Leggi vigenti. Non opera certo a tentoni, come si vuol far credere, neppure con finalità diverse da quelle per cui è stato istituito. Dire che il Parco distribuisce sull'Isola di Montecristo 26 tonnellate di veleno è una cosa non vera che offende il buon senso del più semplice dei cittadini: si tratta di 26 tonnellate di pellet alimentare (analogo a quello usato ovunque per contenere i ratti) costituito cereali e mangime appetibile al cui interno vi è una percentuale millesimale di principio attivo velenoso. Le esche non possono essere collocate fisicamente a terra come avviene nelle città per la particolare inaccessibilità del territorio e sono distribuite via aerea con uno speciale imbuto prestato da un'altra area protetta che ha già eseguito un intervento analogo in Sardegna. L'operazione si fa in inverno per ridurre ogni possibile interferenza negativa con fauna selvatica migratoria e la modalità di erogazione sarà per fasi secondo un piano già collaudato in casi analoghi che ne ottimizza l'efficacia riducendo i potenziali rischi per l'ambiente circostante. Si ricorda tra l'altro che Montecristo è disabitata e le visite turistiche sono sempre fatte sotto il controllo del corpo Forestale. Nessuno può girare sull'isola liberamente ad esclusione del personale di servizio. Vorremmo rassicurare l'associazione Arcipelago Libero sugli allarmi che ha voluto lanciare a tutte le autorità competenti poiché si poteva semplicemente avere tutte le spiegazioni dal Parco prima di seminare inutili preoccupazioni. Per tutti coloro che ritengono di volere avere maggiori informazioni il Parco è a disposizione ( si veda anche il sito del progetto www.montecristo2010.it) . Si ricorda infine che la derattizzazione era stata effettuata, con successo totale, dal Parco alcuni anni or sono nella più piccola Giannutri, avvalendosi di risorse di un analogo progetto europeo. Concludendo, si segnala che in molte altre isole del Mediterraneo e in altre aree esotiche, diversi soggetti istituzionali e associazioni, come la Royal Society of the Protection of Bird, (la più importante associazione mondiale per la tutela degli uccelli) stanno compiendo operazioni simili in ambienti selvaggi per limitare il disastroso incremento dei ratti, ritenuto ovunque una specie gravemente nociva. Specie aliene: accordo Cbd-Iucn per eradicazione e controllo nel Piano strategico 2011-2020 per la biodiversità [ 16 novembre 2011 ] Il segretariato esecutivo della Convention on biological diversity (Cbd) dell'Onu ed il Biodiversity conservation group dell'International union for conservation of nature (Iucn), che raggruppa a livello internazionale il mondo dei parchi e della salvaguardia della natura, hanno firmato un accordo aggiuntivo per la «messa in opera del Piano strategico per la biodiversità (Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020), in relazione alle specie aliene invasive». Ahmed Djoghlaf, segretario esecutivo della Convention on biological diversity, ha evidenziato che «Le specie aliene invasive costituiscono un impegno mondiale. Però le capacità esistenti a livello locale non sono adeguate a mettere un freno. L'Iucn ed il segretariato della Convenzione sulla diversità biologica sono fortemente impegnati a sostenere le Parti con l'obiettivo di acquisire gli strumenti e la formazione per fermare le invasioni biologiche». L'accordo riconosce che le specie alloctone invasive come «una minaccia importante che pesa sulla biodiversità ed i servizi ecosistemici» e sottolinea che «L'aumento del commercio e dei viaggi significa probabilmente un aumento di questa minaccia, a meno che non vengano prese delle misure. I dati sulle invasioni biologiche e la capacità di gestire e di migliorare il controllo alle frontiere e le quarantene per le specie esotiche di diversi Paesi non sono ancora sufficienti per realizzare l'Obiettivo 9 di Aichi per la biodiversità: "Entro il 2020, le specie aliene invasive e le vie di introduzione sono identificate e classificate per priorità, le specie prioritarie sono controllate o eradicate e sono in atto misure per gestire le vie di penetrazione, al fine di impedire l'introduzione e l'installazione di queste specie"». L'eradicazione delle specie alloctone viene consigliata soprattutto nelle isole, dove le specie invasive fanno i danni più grandi alla fauna e flora autoctone, costituita in gran parte da endemismi, in tempi brevissimi. Per sostenere gli sforzi dei governi e delle altre parti aderenti alle due organizzazioni, il segretariato della Cbd e l'Iucn ritengono necessario che «I dati scientifici e la cooperazione tecnica rafforzino la capacità sul territorio, permettendo detenzione attiva e la risposta rapida di fronte alle invasioni biologiche». Lo Species survival committee invasive species specialists group e l'Invasive species initiative dell'Iucn si sono accordati per unire gli sforzi con il Segretariato della Cbd per promuovere l'attuazione dell'Obiettivo 9 di Aichi e per sostenere le iniziative riguardanti le specie invasive. Jane Smart, direttrice generale del Biodiversity conservation group dell'Iucn, ha detto che «Le specie aliene invasive sono un incidente ed una minaccia importante che pesa sulla biodiversità ed i servizi ecosistemici di questo pianeta, causando seri danni alla salute umana ed allo sviluppo. Però, lavorando con la Scbd ed i governi in tutto il mondo, possiamo attuare grandi cose per riprendere il controllo della loro propagazione insidiosa». at eradication planned for Pacific IslandWednesday 20th October 2010 The Henderson petrel, an Endangered seabird which breeds only on Henderson Island. The Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) has announced plans to remove non-native rats from the Pacific Island of Henderson, in an attempt to prevent the global extinction of a unique seabird, the Henderson petrel (Pterodroma atrata). The introduced Polynesian rats (Rattus exulans) are eating an estimated 25,000 petrel chicks every year, and are also thought to be threatening the island’s other native bird species. Part of the UK Overseas Territory of the Pitcairn Islands, Henderson Island is a remote, uninhabited island with a unique array of wildlife, including large numbers of breeding seabirds and four endemic land birds. Although still remarkably untouched by humans, the presence of rats is threatening the survival of many of the island’s native species, and may already be responsible for the extinction of four endemic birds. If left unchecked, rat predation will also lead to the eventual extinction of the Henderson petrel, which is not known to breed anywhere else in the world. In an attempt to save the Henderson petrel, the RSPB is now planning the complete eradication of rats from the island. Speaking about the planned project, Dr Tim Stowe, the RSPB’s International Director, said, "This week, the world’s leaders will be gathering in Japan to discuss how to stem the catastrophic declines in global biodiversity, especially on islands. This project is a good example of how we can make a difference to global conservation, provided more donors can help us reach our funding target." Planned to start in August 2011, the eradication programme will cost a total of £1.7 million, of which a further £600,000 is still needed in donations. With 95 percent of petrel chicks on the island lost to rats every year, the need for this project is clear. However, if successful, the eradication should not only save the Henderson petrel, but also benefit Henderson Island’s other threatened wildlife and help restore the natural beauty of this remote Pacific paradise. Some of the species unique to Henderson Island include: Found only on Henderson Island, the Henderson crake is a flightless bird whose eggs and chicks are vulnerable to predation by introduced rats. As its name suggests, the Henderson fruit-dove feeds on a variety of fruits. Its restriction to a single island makes this colourful species vulnerable to extinction. The Henderson reed-warbler is another bird species unique to Henderson Island. Like all of the island’s species, it is vulnerable to any further introductions of mammalian predators, such as the black rat (Rattus rattus). Also known as Stephen’s lorikeet, the endemic Henderson lorikeet, along with Henderson Island’s other bird species, is vulnerable to the introduction of avian diseases, such as avian malaria and pox. To find out more about the planned rat eradication programme on Henderson Island, see: RSPB: RSPB plans to remove rodents from Pacific paradise:http://www.rspb.org.uk/news/262476-rspb-plans-to-remove-rodents-from-pacific-paradise For more information on conservation in the Pitcairn Islands, see: RSPB: Henderson Island Restoration Project:http://www.rspb.org.uk/ourwork/projects/details/241934-henderson-island-restoration-project UK Overseas Territories Conservation Forum: Pitcairn Islands:http://www.ukotcf.org/territories/pitcairn.htm


montecristo isola

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