La reazione del dott. Orsini denota - purtroppo - la mancanza di risposte concrete alle problematiche sollevate difficoltà di uscire da un ingiustificato trionfalismo per ammettere che le soluzioni devono ancora venire, se di soluzioni si può parlare. Sono molto sorpresa della demagogia con la quale tenta di uscire dal problema ricordandogli di non essere stata ingiustamente tra gli “invitati” per tutto l’iter non facendo parte dei Comuni dell’Unione ma di essere stata invece destinataria della comunicazione con la quale si quantificano oneri per tutte le amministrazioni che - proprio nel momento di crisi che cita - rischiano in alcuni casi di mettere a repentaglio i loro bilanci. Tutt’uno con la “missione” affidata il dott. Orsini non si accorge neanche di non essere citato nel mio intervento con il permanere di un atteggiamento di rispetto e correttezza, nonostante i tentativi di sensibilizzarlo preventivamente sulle stesse questioni per ottenere doverosi chiarimenti nella speranza di aver tralasciato qualche elemento che in realtà potesse rassicurarmi in proposito. La risposta è stata la totale indifferenza dimostrata a pochi giorni dallo sbandierato 31 gennaio, oggi confermata in modo preoccupante in un’autodifesa della quale a me poco importa, ma che niente aggiunge alle spiegazioni che continuerò a pretendere per capire che cosa sia cambiato dall‘attività scrupolosa della Prefettura ad oggi per convincerci che un‘ingiusta assunzione di oneri da parte dei Comuni unita al velo steso sulle cause reali di questo fallimento sia invece una scelta responsabile. Insomma, quanto deve all’Elba l’ASA? Finiamola di girare intorno al problema e spieghiamo ai cittadini a quali condizioni abbiamo “pagato” il gestore unico e le società di ambito come ASA, quelle società in cui i Sindaci sono membri di consiglio di amministrazione chiamati ad approvare i bilanci e difensori dei propri territori! Come si fa a chiudere i conti senza aver incassato il valore degli impianti e senza quello del famoso lodo Cigri? Che ne è dei soldi dovuti da Ato per il dissalatore? Se c’è qualcuno che sentenzia prima è chi senza considerare queste partite essenziali scrive da tecnico il presupposto per rendere certa la chiusura dell’ente contando sulle serie difficoltà di reagire ad una situazione complicata ma non impossibile da fermare finché siamo in tempo.
Paola Mancuso volto