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Porto Azzurro: Detenuto inscena finto suicidio ed aggredisce un agente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 28 gennaio 2012

Continua lo stillicidio di episodi di violenza ai danni degli operatori di Polizia Penitenziaria. L'Organizzazione Sindacale SAPPe ci segnala gli ultimi incresciosi eventi che hanno avuto luogo nelle carceri di Opera e Porto Azzurro, che sono stati oggetto anche di alcuni dispacci da parte delle agenzie. Tra questi la nota licenziata dall'ANSA relativa ad un grave evento che ha avuto per protagonista un cittadino nordafricano ristretto nella casa di reclusione longonese: "Ha aggredito un agente della polizia penitenziaria - recita l'agenzia - dopo aver messo in scena un finto tentativo di suicidio. Protagonista un detenuto del carcere di Porto Azzurro, che già il 10 gennaio si era reso protagonista di alcune violenze ai danni di altri tre poliziotti nello stesso penitenziario. L'episodio, avvenuto venerdì 27 Gennaio, è stato reso noto dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria SAPPE. "Il detenuto, di origine magrebina, stava tentando il suicidio mediante impiccamento all'interno della sua cella singola - spiega il segretario generale del SAPPE, Donato Capece - Il poliziotto penitenziario è intervenuto rapidamente per scongiurare il peggio ma il detenuto, profittando della situazione e nel tentativo di scappare dalla cella, ha sbattuto violentemente il cancello sulla mano dell'operatore che lo inseguiva, colto di sorpresa da quella che in realtà si è dimostrata essere una vera e propria trappola. Tutta questa violenza in carcere - continuava Capece - é gravissima e inaccettabile. Bisogna contrastare con fermezza questa ingiustificata violenza in danno dei rappresentati dello Stato in carcere e punire con pene esemplari chi se ne rende autore: penso ad un maggiore ricorso all'isolamento giudiziario fino a fine pena con esclusione delle attività in comune ai detenuti che aggrediscono gli agenti. Ma la politica e le istituzioni devono fare di più". Tra le proposte del SAPPE circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati, per soggetti di scarsa pericolosità o per i detenuti tossicodipendenti con ricorso alle misure alternative alla detenzione e l'espulsione dei detenuti stranieri in Italia per far scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza".


carcere porto azzurro

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