Il 4 gennaio 2012 è uscito il bando di concorso per il conferimento dell’incarico di medico ortopedico presso il nostro ospedale nel Bollettino Ufficiale dell’Estav Nord Ovest. Purtroppo il contenuto del bando non è assolutamente conforme a quanto chiesto dai Comitati, dai nostri cittadini e dalla Conferenza dei Sindaci. Nell’avviso di selezione si legge che il conferimento è per un solo ortopedico, quando se n’erano chiesti tre; l’assegnazione, pur prevedendo un incarico triennale, è a tempo determinato, quando abbiamo più volte sostenuto che il nostro obiettivo era quello di costruire una struttura, pur se semplice, che avesse tuttavia caratteristiche stabili e non precarie, per dare continuità all’esercizio delle cure ortopediche, nonché per creare quel fondamentale rapporto di affezione che deve caratterizzare, oltre l’indubbia capacità professionale, la presenza di un medico in un ospedale, anche se periferico. La destinazione dell’incarico viene indicata come presidio ospedaliero Piombino Elba come se il nostro Ospedale e quello di Piombino fosse una unica entità funzionale in tutti i campi di intervento. Non sono queste le nostre intenzioni. Ritengo senza dubbio che sia necessario sviluppare una integrazione per alcune particolari prestazioni fra il nostro ospedale e quello oltre canale, sicuramente più facilmente raggiungibile dagli elbani per non subire eccessivi disagi economici e familiari e per raggiungere un numero di flussi tale da sostenere determinate prestazioni, nonché che sia del tutto indifferibile l’uso della rete dipartimentale dell’Azienda per interventi di particolare complessità, ma i livelli di assistenza di base e tutti gli interventi che non richiedono particolari strutture devono essere erogati a Portoferraio. Solo in questa prospettiva appare corretto definire le caratteristiche dell’Unità Operativa ortopedica di Portoferraio e di Piombino, come scritto nel bando, come struttura complessa fornita di adeguata autonomia tecnico professionale. Tale adeguatezza può peraltro essere conseguita, come sempre abbiamo sostenuto, dalla necessaria osmosi del personale medico ed infermieristico fra le varie unità operative dipartimentali ed universitarie che può essere conseguita seriamente soltanto se esiste un rapporto stabile del medico specialista con la struttura in cui opera. Si scrive nel bando che la reperibilità ortopedica verrà garantita solo nei mesi estivi e che solo in questi si effettueranno turni di in h12, mentre nei mesi invernali, tenuto conto delle minori casistiche traumatologiche, le ore di presenza dell’ortopedico saranno solo 6. Per la casistica ortopedica d’urgenza, nel bando viene previsto, previa stabilizzazione, il trasferimento in strutture continentali di livello superiore. Anche questa prescrizione non è sicuramente conforme alle nostre richieste, essendo di contro già prevista ora, durante questo periodo invernale, una reperibilità ed avendo sostenuto la necessità, invece, di avere personale specialistico che garantisca la presenza in h12 anche d’inverno. Pur prevedendo il bando l’ipotesi che l’ortopedico possa valutare e scegliere le casistiche da poter trattare in loco, il sottoscritto, non essendo né uno specialista né un medico, tuttavia ritiene che tutte le rotture di arti possono prevedere interventi d’urgenza soprattutto per prevenire possibili gravi complicazioni e dolori insopportabili per il paziente che impongano come scritto nel bando il trasferimento in altri ospedali soprattutto se i ricoveri avvengano nei periodi di assenza dell’ortopedico, per cui, nella stragrande maggioranza dei casi, il destino è quello di essere trasferiti subito in continente, anche in considerazione del fatto che spesse volte le analisi richieste per gli interventi chirurgici, in presenza soprattutto di età avanzata, non possono essere erogati in loco per cause tecniche, per mancanza di personale, o perché vengono ritardati in modo insostenibile. Dunque in sostanza l’attività medico ortopedica verrà per lo più limitata a quella ambulatoriale o di semplice consulenza al pronto soccorso. Tali ampie carenze vengono solo lievemente attenuate dalla previsione di un rafforzamento dell’attività anestesiologica, ma solo compatibilmente con la possibilità di reperimento delle risorse necessarie e tramite integrazioni dipartimentali. A queste condizioni nasce il ragionevole dubbio che qualsiasi serio professionista si astenga da presentare domanda di ammissione al bando! Non vi è ancora traccia di concorso per la nomina del Primario del nostro Reparto di medicina, uno dei fondamentali requisiti per tornare alla così detta normalità. Alla luce di queste considerazioni l’incontro del primo febbraio fra la Conferenza dei Sindaci e la Direzione Aziendale e forse, come auspicabile, con la presenza anche dei Rappresentanti dei Comitati, non dovrà essere di semplice verifica delle iniziative intraprese, ma ancora una volta occasione di protesta.
OSPEDALE ps