PORTOFERRAIO. Arriva da Carrara un invito all'unità sui temi della sanità: lo scopo è far aderire il Comitato Elba Sanità e altri gruppi esistenti sull'isola, al Crest (Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana) che si impegna per il diritto alla salute in zone di montagna e altre aree disagiate, un organismo che punta al coinvolgimento dei volontari che si battono da tempo nel settore, laddove emerga una minaccia a reparti ed organici, se non addirittura la chiusura o il declassamento di ospedali. "L'unione fa la forza e quindi ci siamo rivolti a Manola Balderi, portavoce del Comitato Elba sanità proponendo di aderire al Crest, mantenendo la loro autonomia come Comitato- dice Valerio Bobini del Crest- Esiste una Toscana di serie A, dove si investe fino a 650 milioni di euro per nuovi ospedali e una di serie B con le briciole e poche garanzie in materia sanitaria, zone con gravi carenze nelle aspettative di vita e salute. Con un unico movimento possiamo ottenere più giustizia". E Balderi non ha fatto attendere una risposta positiva. "Il Comitato Elba Sanità - ha commentato la volontaria- è nato ispirandosi anche agli impegni attuati dal Comitato Casentinese di cui fa parte Bobini. Senza dubbio dialogheremo con il Crest, qui sull'isola esistono diversi gruppi per la tutela del settore sanitario; saranno possibili intese. L'Elba, come altre zone toscane penalizzate, non può accontentarsi di promesse". Cresce quindi l' autonomia con impegni diretti a gestione popolare per smuovere le acque stagnanti della politica che non pare risolvere celermente i problemi sociali esistenti. "Abbiamo fatto assemblee,- conclude Bobini- riunioni e contatti con gli operatori sanitari, dibattiti, comunicazioni alla stampa, manifestazioni di protesta. Siamo riconosciuti dalla Regione e dalle Asl, nonché dalle conferenze dei Sindaci. E' questa la strada per ottenere risultati per una sanità più equa".
ospedale di Portoferraio nuova