Fermo il numero delle vittime accertate nel disastro del "Concordia" (3: un membro dell'equipaggio e due turisti stranieri) ballano ancora e molto le cifre relative ai feriti che tra più e meno lievi sono arrivati a 70 (ma pochissimi sono quelli da considerare gravi) e quella più inquietatante dei dispersi che i media nazionali danno ancora vicini alle 40 unità ma che è in discesa ora per ora mano mano che si scoprono soprattutto al Giglio persone che avevano trovato sistemazioni di fortuna ed erano sfuggite alla conta, resa difficile anche dalle difficoltà comunicative determinate dalle tante diverse nazionalità dei 3000 passseggeri (solo un terzo italiani) a bordo. Le bocce non sono ancora ferme, sul relitto stanno ancora lavorando alla ricerca di eventuali altre persone i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e pure le inchieste aperte per omicidio plurimo colposo e disastro navale sono ancora indirizzate verso ignoti, ma si inizia da più parti a chiedersi come mai il Concordia che avrebbe dovuto passare nel mezzo di un canale (quello tra il Giglio e l'Argentario) largo 8 miglia, si trovasse, in condizioni meteomarine ottime, a navigare così rischiosamente vicino alle coste dell'Isola: Una prima risposta ci era giunta già in nottata dal Giglio: non era la prima volta che le grandi navi accostavano sia a quell'Isola che (come si legge nella nota di Legambiente) alla Vicina Giannutri. (vedi foto) Il passaggio rasente al Giglio era insomma una specie di fuoriprogramma paesaggistico per i passeggeri della Costa Crociere, sollecitato dalla stessa amministrazione comunale gigliese come si evince dal carteggio tra ilo Sindaco Ortelli e l'allora comandante dell'unità pubblicato da Giglionews e ripreso dal blog "camminando": "Egregio Comandante Massimo Calisto Garbarino, dopo l'incredibile spettacolo di ieri sera, con il passaggio della supernave Concordia davanti a Giglio Porto, non potevo esimermi dall'inviarLe un messaggio di compiacimento a nome di tutta la nostra comunità, compresi i graditi ospiti turisti, omaggiati da questo importante evento (...) abbiamo assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere, diventato un'irrinunciabile tradizione di cui ne sono onorato e per questo motivo mi faccio inteprete di ringraziamento personale a Lei ed al suo equipaggio pregandola estendere la nostra riconoscenza anche alla Costa Crociere che oramai da anni premia in questo modo un'isola tra le più belle del panorama insulare nazionale. Cordiali saluti Sergio Ortelli" "Signor Ortelli buona sera, mi scuso per il ritardo nel rispondere alla sua graditissima lettera. E' ormai la seconda volta che effettuo il passaggio di fronte all'isola del Giglio nel mese di agosto con la Costa Concordia. Era stata una meravigliosa esperienza tre anni addietro, ed è stata altrettanto emozionante quest'anno. Ieri sera, transitando di fronte al porto, ho potuto notare le migliaia di flash delle macchine fotografiche, e si potevano anche vedere i numerosi turisti che hanno assistito al passaggio, grazie anche alla pubblicità che avete fatto su GiglioNews.(...) E' stato un evento bellissimo, e spero possa divenire anche per noi di bordo, una tradizione da continuare (...) Massimo Calisto Garbarino"concordia180811_2 Tutto quindi farebbe pensare ad un'accostata all'Isola volontaria da parte dell'equipaggio, che diversamente dalle precedenti è finita male, anzi tragicamente, secondo quanto avrebbe dichiarato il Comandante del Concordia "per la presenza di un gruppo di scogli non riportato sulle carte nautiche ..." una spiegazione che ha generato molte perplessità dato che pochi tratti di mare sono navigati e conosciuti come quello nel quale l'enorme nave ha impattato "arandola" sulla secca sulla quale si è squanciata la carena. Altro elemento di polemica con la società armatoriale riguarda la tempistica con la quale è stato dato, una volta che la Concordia, dopo l'urto, si era diretta in secca, l'ordine di abbandono nave. Per molti dei passeggeri l'ordine è stato dato dopo più di un'ora quando la nave era già sbandata di molti gradi e rendeva da un lato difficoltoso e dall'altro impossibile il calo delle scialuppe di salvataggio in mare. Insomma se tutti sono concordi nel definire ammirevole l'impegno profuso dai soccoritori giunti via mare, dal cielo e quelli che i naufraghi hanno trovato a terra, non altrettanto bene è stato giudicato il comportamento e l'impegno di chi doveva gestire l'emergenza da bordo, ma questo sarà pane degli inquirenti che avranno a disposizione pure in momenti meno emotivi tutti gli elementi per ripercorrere le dinamiche degli eventi ed accertare le eventuali dirette responsabilità.
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