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Il Santuario dei cetacei sempre più a rischio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 12 gennaio 2012

Al nostro santuario dei cetacei mancavano solo i bidoni avvelenati che hanno fatto scattare subito l’intervento della Regione e degli amministratori locali per una vicenda per tanti versi sconcertante. Ma il nuovo allarme dovrebbe servire anche a rimettere a fuoco da parte delle nostre istituzioni regionali e locali una situazione che generalmente anche dopo denunce e iniziative appropriate ricompare dall’agenda ambientale ma con scarsa fortuna. E va fatto anche perché il nuovo ministro dell’ambiente dopo la rovinosa gestione passata assuma impegni precisi e non solo sull’ultima vicenda come chiede giustamente Enrico Rossi. Che le cose nel e per il santuario non vadano come dovrebbero è noto. Senza andare troppo indietro si devono ricordare le denunce delle assessore regionali all’ambiente della Toscana e della Liguria Bramerini e Briano e ancor più quelle del governo francese che richiese di trasferirne la sede a Montecarlo visto che la sede di Genova è praticamente e da tempo alla mutua. Ma per venire al presente è la proposta del progetto eolico di fronte a San Rossore che non può essere considerato chiuso dopo i pronunciamenti negativi del parco, della Sopraintendenza e i comuni interessati. Sul rigassificatore che ogni tanto torna alla ribalta come si ricorderà la prima richiesta fu quella al ministero dell’ambiente che gestisce la cosiddetta cabina di regia del santuario -di cui si sono ormai perse anche le tracce- di farci conoscere il parere del comitato scientifico che fu positivo. L’attuale progetto in cui il privato ancora confida nella buona sorte non ci risulta che sia stato esaminato nella sede propria perché approdato direttamente in sede locale il che è del tutto anomalo. Noi infatti sappiamo cosa pensano le istituzioni locali e gli uffici periferici dello stato ma non l’organo di gestione previsto dalla legge che delle tre regioni interessate se ne infischia. Ecco perché al ministro Clini non va chiesto solo di provvedere e alla svelta ai bidoni persi nottetempo ma anche a riattivare la cabina di regia perché anche l’impegno delle regioni non cada nel vuoto come è avvenuto finora con la Prestigiacomo. E va fatto perché la nostra regione sta per concludere un interessante lavoro avviato con il WWF sulla situazione del mare –biodiversità inclusa- proprio nel tratto di mare toscano riguardante anche le nostre aree protette dall’Arcipelago alla Meloria di cui poco tempo fa si è discusso a Livorno. Quel lavoro giunto ormai a buon punto non può perdersi come i bidoni nel santuario.


avvistamento cetacei balene

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