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Banfi: Sulla derattizzazione di Montecristo è opportuno precisare ...

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 12 gennaio 2012

“Si parla di veleno e derattizzazione come pratica pericolosa facendo finta di non sapere che questo problema è davvero collegato alla salute umana e costituisce una voce di costo importante per i Comuni che devono incaricare ditte per cospargere esche per mantenere vivibili le aree cittadine. L’eliminazione dei ratti costituisce una voce di spesa enorme per le aziende che producono derrate alimentari ed è una preoccupazione per i punti di smercio e di ristorazione fare in modo che non avvengano infestazioni. Trattando dello stesso argomento in ambiente selvaggio, ben lontano dalla vivibilità quotidiana, si promuove una campagna sensazionalista sugli effetti dell’uso di prodotti che sono sul mercato e che, naturalmente sono gli stessi che vengono utilizzati per debellare le colonie di animali a diretto contatto con la popolazione nelle condizioni urbane”. Angelo Banfi, che ora è il responsabile della conduzione dell’Ente Parco Nazionale, prende la parola per rasserenare il clima di preoccupazione ingiustamente sviluppato dalla nota del consigliere Gasparri. Dagli uffici del Parco inoltre promuovono ulteriori precisazioni, già parzialmente fornite alla stampa e di cui non è stato dato adeguato riscontro. L’attività di derattizzazione rientra tra le azioni che costituiscono il progetto MONTECRISTO 2010 che è stato avviato da oltre un anno grazie alla cooperazione tra più partner (tra cui ISPRA, Regione Toscana, Parco Nazionale, ecc.) e che vede come beneficiario il Ministero delle Risorse Agricole – UTB di Follonica, soggetto gestore dell’isola di Montecristo in quanto Riserva Naturale dello Stato. Il progetto è stato cofinanziato dallo Stato italiano e dalla UE tramite il Regolamento LIFE ed è arrivato secondo nella classifica europea tra i progetti meritevoli del 2008. Le azioni sono finalizzate all’eliminazione delle specie dannose per il patrimonio naturale europeo e rientrano a pieno titolo nella strategia di conservazione approvata dal Ministero dell’Ambiente. Ogni partner esegue i propri compiti stabiliti dalla scheda tecnica del progetto, approvato dal Consiglio Direttivo del Parco prima dell’inoltro della candidatura all’Unione europea per la richiesta di finanziamento. La derattizzazione dell’Isola di Montecristo è pertanto un’operazione stabilita entro il progetto, monitorata e autorizzata da tutte le autorità competenti, incluso Comune di Portoferraio e Ministero della Salute, che si compie nel rispetto di tutte le ordinanze citate dal Sig Gasparri, perché, si ricorda che il Parco è un Ente pubblico e non può che muoversi sempre e solo nel rispetto delle Leggi vigenti. Non opera certo a tentoni, come si vuol far credere, neppure con finalità diverse da quelle per cui è stato istituito. Dire che il Parco distribuisce sull’Isola di Montecristo 26 tonnellate di veleno è una cosa non vera che offende il buon senso del più semplice dei cittadini: si tratta di 26 tonnellate di pellet alimentare (analogo a quello usato ovunque per contenere i ratti) costituito cereali e mangime appetibile al cui interno vi è una percentuale millesimale (ogni 100 g di mangime 0.005 g di principio attivo, dunque in tutto un chilo e trecento grammi di veleno su 26 tonnellate di bocconi) di principio attivo velenoso. Le esche non possono essere collocate fisicamente a terra come avviene nelle città per la particolare inaccessibilità del territorio e sono distribuite via aerea con uno speciale imbuto prestato da un'altra area protetta che ha già eseguito un intervento analogo in Sardegna. L’operazione si fa in inverno per ridurre ogni possibile interferenza negativa con fauna selvatica migratoria e la modalità di erogazione sarà per fasi secondo un piano già collaudato in casi analoghi che ne ottimizza l’efficacia riducendo i potenziali rischi per l’ambiente circostante. Si ricorda tra l’altro che Montecristo è disabitata e le visite turistiche sono sempre fatte sotto il controllo del corpo Forestale. Nessuno può girare sull’isola liberamente ad esclusione del personale di servizio. Vorremmo rassicurare l’associazione Arcipelago Libero sugli allarmi che ha voluto lanciare a tutte le autorità competenti poiché si poteva semplicemente avere tutte le spiegazioni dal Parco prima di seminare inutili preoccupazioni. Per tutti coloro che ritengono di volere avere maggiori informazioni il Parco è a disposizione ( si veda anche il sito del progetto www.montecristo2010.it sul link http://www.montecristo2010.it/relazioni_dettaglio.asp?C=0810387AOO3249052042) . Si ricorda infine che la derattizzazione era stata effettuata, con successo totale, dal Parco alcuni anni or sono nella più piccola Giannutri, avvalendosi di risorse di un analogo progetto europeo. Concludendo, si segnala che in molte altre isole del Mediterraneo e in altre aree esotiche, diversi soggetti istituzionali e associazioni, come la Royal Society of the Protection of Bird, (la più importante associazione mondiale per la tutela degli uccelli) stanno compiendo operazioni simili in ambienti selvaggi per limitare il disastroso incremento dei ratti, ritenuto ovunque una specie gravemente nociva.


montecristo 3

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