Dopo la pubblicazione della sentenza relativa al caso giudiziario delle "tremogge" di Cavo dall'Amministrazione Comunale di Rio Marina sono state inviate tre dichiarazioni: Arc. Libero Sandrini, a suo tempo RESPONSABILE dell’Ufficio Tecnico Di Rio Marina, da pochi giorni nuovamente in tal incarico: “Credo che una valutazione iniziale più aderente alla realtà e meno prevenuta su quello che è stato un lavoro serio e scrupoloso degli uffici comunali avrebbe evitato una ingiusto dispendio di tempo e risorse pubbliche”. Sindaco Paola Mancuso: “Ritengo che questa decisione rechi in se un significato importantissimo sia per il pieno riconoscimento della legittimità del lavoro dell’amministrazione Bosi che di quello dei nostri tecnici -del quale peraltro sono sempre stata fermamente convinta, sia per la consapevolezza che ne deriva nell’opinione pubblica circa la totale infondatezza di accuse che anziché recar danno alla credibilità di chi per mesi le ha subite, oggi sollevano pesanti interrogativi sulle motivazioni e l’operato di chi - con una contestazione “priva di pregio e non meritevole del vaglio dibattimentale” come il giudice ha chiarito – si erge a censore del comportamento di un’amministrazione che oggi vede finalmente ristabilita la verità. Francesco Bosi, ex- sindaco di Rio Marina: “Dopo la sentenza la motivazione fa definitivamente giustizia dei contenuti della denuncia alla Procura di Legambiente, costituitasi in giudizio. Soprattutto laddove si fa riferimento al risultato della conf dei servizi in regione che ha avallato il progetto sotto l’aspetto paesaggistico e architettonico che era stato il cavallo di battaglia degli ambientalisti addirittura con il bliz di Goletta Verde. Legambiente dell'Arcipelago Toscano ha commentato: La sentenza del giudice, che rispettiamo, non cancella la precipitosa marcia indietro a cui l'amministrazione fu costretta quando gli contestammo il difetto di uno strumento urbanistico, solo in una seconda fase approvato (come si può evincere da dichiarazioni dello stesso Bosi dell'epoca). Il trionfalismo ci appare fuori luogo, per noi permangono gravissimi problemi paesaggestici e ambientali, se non altro determinati dalla contiguità dell'area con un Sito di Importanza Comunitaria che è anche Zona di Protezione Speciale. Vedremo come veramente andrà a finire. E' fuori di ogni dubbio che l'amministrazione piaggese ritiene cosa buona e degna distruggere una testimonianza di archeologia industriale per consentire la realizzazione di un obbrobrio vista mare, dell'ennesima speculazione edilizia sulla costa, per determinare ulteriore cementificazione di un territorio già saturo di seconde terze e quarte case, alberghi destinati alla chiusura e trasformazione prima ancora di essere aperti. Tutto ciò la dice lunga sia sulla sensibilità che sulla cultura ambientale degli amministratori vecchi, nuovi e riciclati di Rio Marina che ci paiano vivere urbanisticamente ancora in pieni anni '60.
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