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Palombi: Le mie perplessità sul Comune Unico, per Elbareport risponde Contin

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 gennaio 2012

Ammetto di non aver ancora chiari i benefici che porterebbe l'istituzione del Comune unico dell'Elba. Non credo che tali vantaggi siano di natura economica, visto che gli stipendi degli amministratori sono poco più che rimborsi spese. Mal comprendo quindi il termine "carrozzoni inutili" spesso riferito ai nostri piccoli comuni. Certo l'isola non è scevra da "carrozzoni inutili", (penso al Parco o alla decaduta Comunità' Montana), laddove il concetto di inutilità non è termine aprioristico, ma si deve intendere in rapporto alla gestione ovvero agli obiettivi raggiunti rispetto ai costi. Gestione, in molti casi assolutamente fallimentare e costosissima Al contrario penso che la presenza di più comuni abbia un profondo significato in termini sociologici e culturali. L'espletamento delle elezioni e la partecipazione diretta di molti cittadini alla vita amministrativa dei paesi, (attraverso, ad esempio, la formazione di liste ed il confronto diretto di idee e progetti diversi) rappresenta, a mio parere, un importantissimo esercizio di civismo e democrazia, soprattutto in un territorio dove la condizione di l'insularità configura un effettivo rischio di limitazione dei propri orizzonti. Quando alcuni anni fa mi stabilii a Campo per ragioni professionali, rimasi assolutamente meravigliato del fermento politico del paese e della passione con cui i campesi partecipavano alle vicende del proprio territorio, con ardore a volte anche eccessivo, cosa assolutamente impensabile per uno come me, che proveniva da un comune enorme (Guidonia, 87.000 abitanti) laddove alcune singole frazioni (malissimo rappresentate ed ancora peggio governate) contavano fino a 20.000 abitanti. Ho sempre pensato che l'interesse del singolo elbano per le sorti del proprio territorio rappresentasse uno straordinario stimolo per lo scambio delle idee e per la crescita comune. Che poi molti amministratori spesso non siano stati all'altezza della situazione, questo è altro discorso. L'istituzione del Comune unico toglierebbe questo importante stimolo e chiuderebbe definitivamente ed in modo traumatico le interessanti e numerose agorá locali, con il rischio di perdita delle identità locali (all'Elba molto eterogenee) e con inevitabile aumento della distanza tra la politica e la gente, a favore di pochi oligarchi che vedrebbero aumentato il loro potere. Mi auguro che dietro i rispettabilissimi Comitati pro-comune unico non si celino coloro che hanno come obiettivo finale la crescita del potere personale e l’ulteriore limitazione della libertà (non solo intellettuale) dei cittadini. Gian Luigi Palombi Ho letto l’intervento del sig. Palombi sul Comune unico, o meglio, sulle perplessità manifestate nei confronti del comitato per il C.U. Non me ne abbia il sig. Palombi, ma trovo avventate alcune sue dichiarazioni. Laddove, per cominciare, parla del del PNAT come di un carrozzone inutile. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe l’isola se il Parco non fosse mai nato. La debolezza non solo economica degli otto microcomuni sarebbe facilmente stata usata (come del resto spesso è avvenuto nei territori non vincolati dal PNAT) da costruttori o gruppi di investitori che, pur legittimamente, sono portatori di interessi propri i quali confliggono con l’interesse della popolazione locale. Il nostro territorio comune attualmente vincolato dal parco, - dico nostro in quanto rappresenta sia l’ambiente nel quale fortunatamente viviamo, sia il formidabile traino per la principale attività economica che sostiene l’isola, il turismo - sarebbe probabilmente disseminato di una sequela di costruzioni adibite agli usi più disparati, ovviamente con le relative e spesso ridondanti opere infrastrutturali (utili o meno, adeguatamente mantenute o meno) . Ammesso che il PNAT non sia ancora la macchina efficiente e dotata di risorse tali da poter operare al meglio che molti di noi desiderano diventi, cancellarne l’utilità e la necessità definendolo inutile carrozzone mi sembra una iperbole miope e pericolosa. Altrettanto vero per gli otto comuni. Definirli a loro volta inutili carrozzoni (sarebbe più appropriato in questo caso parlare di carrozzine) è sicuramente eccessivo. Fino a qualche decina di anni orsono gli otto comuni hanno svolto una funzione essenziale per il miglioramento delle condizioni degli abitanti. Il fatto è che ora, e non da ora, l’amministrazione dell’isola, frantumata in otto enti spesso confliggenti fra loro, non riesce a tenere il passo con le esigenze e le necessità del tempo presente. Gli esempi sono decine, non occorre rifarne ogni volta la lista. Il signor P. cita il suo luogo di provenienza: Guidonia, 80.000 abitanti complessivi e grandi frazioni di 20.000. Io cito l’isola in cui vivo, nemmeno 30.000 abitanti e comuni abitati, pf a parte, mediamente da 2000 persone o poco più. Che paragoni vogliamo fare? Non credo che il sig. P. voglia sostenere che il Comune di Guidonia andrebbe suddiviso in 30/40 comuni di circa 2000 abitanti cadauno per essere più efficiente e più vicino alla propria popolazione. Forse gli abitanti di Guidonia e delle sue frazioni dovrebbero valutare con più attenzione se gli amministratori da loro eletti sono in grado di fare il loro mestiere con capacità e lungimiranza e trarne le conseguenze. Non a caso questo sarà il punto anche per il futuro Comune dell’Elba. Il Cu non è la soluzione miracolistica ai mali che affliggono l’isola, ma soltanto lo strumento necessario per affrontarli. Alla fine del salmo saranno gli elbani a decidere del proprio futuro scegliendo chi si dovrà occupare dell’amministrazione dell’isola. Se la scelta verrà effettuata in base a considerazioni che tengano conto anche dell’insieme della comunità isolana e del territorio sul quale essa vive e non contrattata sulla base di esigenze integralmente personalistiche o legate esclusivamente all’interesse del proprio nucleo familiare o gruppo di appartenenza il CU avrà le gambe per andare lontano, altrimenti poco sarà cambiato. Probabilmente questa sarà la vera partita che si giocherà una volta istituito (come personalmente spero avvenga) il C.u. In ogni caso, sig. Palombi, data la situazione presente, non vedo buoni motivi per evitare di giocarla. beppe contin


Mappa Comune unico

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