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A Sciambere del cogliere un sasso come se fosse un fiore

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 15 dicembre 2011

Qualche soddisfazione ce la sta fornendo anche questo pazzo tragico autunno, nel quale acque ruggenti di fango ed umana stupidità hanno ferito gravemente le piane campesi, questo dicembre assurdamente mite da t-shirt, pieno di asparagi sugli argini, pieno di alberi da frutta fioriti, pieno di alberi di natale che spuntano senza che si sia assaggiato l’arembapampane, il primo “vento diaccio” che accartoccia le residue foglie di vite e taglia la faccia. Qualche soddisfazione ce la danno anche questi giorni in cui stiamo ripensando un giornale nuovo ed un più defilato personale ruolo nella sua quotidiana futura stesura, giorni conditi da inevitabili bilanci di un decennio di intenso, talvolta defatigante, lavoro, qualche volta riconosciuto, più spesso avversato. La decisione di sanare definitivamente quella ingombrante vergogna dell’ecomostro di Procchio, l’ordine di cancellare dalla faccia dell’isola quella colata di cemento impastata di imbecillità idrogeologica, affarismo ottuso, insulto paesaggistico, corruzione morale, infedeltà di servi dello Stato fattisi parassiti, RESTITUISCE DIGNITA’ ALL’ELBA TUTTA. “Ed urla con suo schianto redentore la dinamite” recitava una canzone anarchica di altri tempi, che prendiamo con le molle, notando che oggi e qui non si tratta di fare giustizia sommaria di re e tiranni, ma di abbattere una volta tanto un simbolo di quella tirannia che è la mercificazione del territorio, e sarà un pacifico urlo di dignità quello delle cariche che abbatteranno finalmente il drago di Elbopoli” Oggi cari lettori ci pare di aver vissuto un po’ meno inutilmente, e vogliamo festeggiare in tristezza, ricordando una grande giornalista, una persona che con il suo impegno, il suo coraggio di sputare alle stelle ed in faccia ai potenti, con la sua caparbietà, ha combattuto il mostro e non potrà essere qui a vederlo definitivamente sconfitto. Coglieremo, dopo lo schianto da quelle rovine, un sasso come se fosse un fiore, e lo porteremo a Luana Rovini..


luana testina bis

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