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Rampini: Abbiamo chiesto la firma per il referendum, non per il SI al Comune Unico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 30 novembre 2011

Mi permetto di rispondere a Roberto Marini in merito alle sue osservazioni circa le argomentazioni di Gabriele Orsini sulla raccolta delle firme per la presentazione della legge di iniziativa popolare che prevede la costituzione del Comune unico dell’Isola d’Elba nonché il referendum consultivo dei cittadini elbani come propedeutico alla sua costituzione. Io ho partecipato alla raccolta delle firme durante due sabati mattina davanti al super mercato Conad Superstore ed Eurospin. Nell’invitare i nostri cittadini a firmare presso il tavolo dove operavano i Consiglieri comunali come autenticatori non ho mai convinto a firmare affermando che quella firma volesse significare un si al comune unico. Sicuramente chi era già convinto della bontà del progetto non ha avuto necessità di ulteriori spiegazioni, ma molti dubbiosi o addirittura contrari hanno firmato perché consapevoli, come ho a loro tenuto a precisare, che la firma sarebbe stata apposta per appropriarsi di uno strumento democratico per esprimere il proprio dissenso o per avere occasione di ottenere maggiori informazioni e consapevolezze durante la campagna referendaria per il si o per il no. Il contributo e l’opera dei certificatori dunque non è alternativa alla loro missione di rispettare il mandato degli elettori, bensì è del tutto conforme allo scopo di consentire il pieno svolgimento dei processi democratici. Questo non è stato consentito, spiace dirlo, né dal Sindaco di Marciana, né da quello di Porto Azzurro Una obiezione di Marini riguarda la non opportunità di procedere ad una unificazione amministrativa che richiede tempi lunghi di realizzazione e risorse nonostante la grave crisi economica e finanziaria che ci attanaglia. E’ proprio in tali circostanze che è necessario procedere a riforme radicali che possano consentire di cambiare definitivamente il passo verso un percorso per noi ormai inevitabile, pena una disgregazione irreversibile del nostro tessuto sociale ed economico; le gestione associate, anche se sono indubbiamente un progresso verso una possibile unificazione amministrativa, soffriranno inevitabilmente a causa di eccessivi particolarismi municipali, visioni diverse delle realtà, concezioni differenti di come risolvere i nostri numerosi problemi che rischiano di bloccare sul nascere o ritardare fortemente ogni processo decisionale. La storia della Comunità Montana e dell’Unione dei Comuni lo ha dimostrato ampiamente. Gabriele Orsini ha sbagliato ad usare un linguaggio troppo pungente, ad assumere un atteggiamento poco dialogante anche con chi esprime opinioni diverse perfettamente legittime; probabilmente la causa è ascrivibile alla passione con cui sostiene le sue idee, ma spesso è necessario e doveroso ascoltare attentamente le ragioni degli altri e rispettarle anche per meglio convincere eventualmente delle proprie.


Mappa Comune unico

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