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Dopo la dichiarazione dello Stato di Emergenza risorse per la sicurezza dei fossi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 27 novembre 2011

Ho appreso con estrema soddisfazione che il Governo, nell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri, ha approvato la dichiarazione dello Stato di Emergenza in relazione agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio dell'Isola d'Elba il giorno 7 novembre 2011. La prima cosa che mi salta agli occhi è che anche il Governo vede l’Elba come un unicum e non un territorio diviso in otto comuni. Infatti non parla di territori comunali ma parla di Isola. Certo non vuol dire che anche loro si auspicano una semplificazione amministrativa, ma stà nei fatti che l’Isola è un territorio unico e univoco, tra l’altro circondato e naturalmente perimetrato dal mare. La seconda osservazione che vorrei fare è che giustamente il Governo parla di Isola e non di un solo Comune. Infatti giova qui ricordare che per l’alluvione del 4 settembre 2002 fu anche allora dichiarato lo stato di emergenza. Il risultato fu che all’Elba arrivarono trenta milioni di euro dal Governo e circa dieci milioni dal Ministero dell’Ambiente allora retto dal Ministro Matteoli che portò al tavolo del Governo la richiesta di dichiarare lo Stato di Emergenza. Cosa che puntualmente avvenne. I circa quaranta milioni di euro che furono stanziati non erano destinati solo alla ricostruzione dei danni che furono accertati, ma anche e soprattutto alla messa in sicurezza di gran parte del reticolo idrico dell’Elba. E così è stato fatto: molti fossi sono stati messi in sicurezza, ma non tutti. Oggi dobbiamo chiedere al Governo un’ulteriore sforzo affinchè ci siano assicurate le risorse necessarie per far si che non possano più succedere tragedie come quelle avvenute nove anni fa e purtroppo anche quest’anno. Il lavoro è iniziato grazie allo Stato nel 2002, è ora necessario che, sempre grazie allo Stato, venga terminato. Chiedo quindi che da subito tutti i Comuni facciano l’elenco del reticolo idrico da mettere ancora in sicurezza quantificandone le risorse necessarie per poterle richiedere al Governo. Sono sicuro che con meno di cinquanta milioni di euro l’Elba potrebbe diventare un territorio a zero rischio idro-geologico ed essere rappresentata come un esempio nazionale. In qualità di Presidente della Comunità del Parco mi farò latore di questa necessità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché presso il Ministro dell’Ambiente e quello per gli Affari Regionali.


fosso di val di denari in piena

fosso di val di denari in piena