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Barbetti: Sì ad una tassa di sbarco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 26 novembre 2011

“Il dibattito in corso sull’applicazione di una nuova tassazione nel settore turistico non è di poco conto. In un frangente economico in cui precarietà, crisi economica e carenza di servizi sono all’evidenza di tutti, si impone una particolare consapevolezza nelle nostre scelte di amministratori. Abbiamo davanti una crisi di sistema, non soltanto economica, ma di sensibilità sociale, che costringe tutti a rivedere i propri valori, che fa affiorare nuovi gusti e nuove modalità di scelta delle destinazioni turistiche. Parlare oggi di tassazioni in ambito turistico è rischioso, non può ridursi ad un confronto di schieramento politico ma deve tradursi in un tentativo di un disegno generale di scenari futuri, in grado di fronteggiare uniti le molte sfide in atto. E’ per questo che richiamo l’attenzione del sindaco Peria a riflettere sulle sue proposte che, a mio modo di vedere, rischierebbero di agire negativamente sulla economia insulare, già provata e in crisi di competitività rispetto ad altre realtà territoriali. La sua voglia di allinearsi alla terra ferma in questo specifico caso, a mio avviso, non può funzionare sull’Arcipelago. Ritengo dannoso introdurre una tassa di soggiorno perché inciderebbe direttamente sulle aziende, proprio in un periodo di marcata flessione economica. Questo mi sembra un limite sostanziale allo sviluppo della nostra economia. La tassa di soggiorno sarebbe percepita come un balzello ingiusto nei confronti della società locale, insostenibile da chi si trova già gravato dalla mancanza di budget. Un discorso a parte potrebbe essere una tassa di soggiorno applicata dal Comune di Campo nell’Elba, così tanto colpita dall’alluvione. Se applicata temporaneamente e se ben spiegata, potrebbe essere considerata dai turisti una donazione solidale per la comunità che li ospita. Giudico più favorevolmente l’inserimento di una tassa di sbarco, un provvedimento non applicato ad una specifica fascia economica e sociale, ma spalmabile in parti eque su tutti coloro che arrivano all’Elba, i cui proventi potrebbero essere utilizzati direttamente per la qualificazione del nostro territorio, a partire dal decoro urbano per giungere fino alla promozione turistica. Sostengo questa proposta anche dopo aver riflettuto sul fatto che proprio Capoliveri, con le sue seicentomila presenze turistiche all’anno, tra le più alte dell’Elba, risulterebbe svantaggiata dall’applicazione della tassa di sbarco. Ma preferisco di gran lunga ridurre le entrate, piuttosto che mettere mano alle tasche di chi opera e crea posti di lavoro sull’isola.”


pullman giraglia sbarco

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