Domenica 27 novembre, alle ore 16, al Teatro dei Vigilanti la compagnia viaggiante di burattini e marionette Is Mascareddas di Monserrato (CA) con lo spettacolo Anima e Coru, vincitore del XXI premio nazionale dedicato ai migliori burattinai d’Italia sarà protagonista del 2° appuntamento delle manifestazioni organizzate dal Comune di Portoferraio per la Festa della Toscana 2011. Lo spettacolo che fa anche parte del più vasto Festival "I Tempi del Risorgimento" organizzato dall’Ente Musicale e Culturale “ Giacomo Puccini” di Suvereto, con il patrocinio del Consiglio dei Ministri è un omaggio alla Burattineria, un’arte che ha avuto tanto peso come strumento di intrattenimento ma anche di diffusione dei contenuti culturali e politici, proprio nel periodo del Risorgimento e ospita, tra i suoi sketch, un episodio dedicato alla lirica. “Anima e coru” dà lo spunto alla compagnia, e in particolare, a Tonino Murru, suo interprete unico, per riflettere sui primi densissimi trent’anni di attività consacrata al teatro d’animazione, attraverso personaggi storici ideati da Is Mascareddas, uno su tutti il burattino Areste Paganòs, e varie new entries create apposta per la nuova piéce da Donatella Pau (con costumi realizzati da Anna Sedda e scenografie di Stefano Dallari e Tonino Murru). Lo spettacolo si articola in una girandola di dieci episodi, brevi sketch firmati a quattro mani da Cristiano Bandini e Tonino Murru, in cui si susseguono personaggi, stili, tecniche di animazione e climi poetici diversi. La panoramica sul lavoro di Is Mascareddas diventa così il pretesto per raccontare la storia della burattineria. Le scene dentro la baracca sono intervallate da interventi fuori baracca del burattinaio, che ha il compito di guidare gli spettatori nei segreti e nei problemi della sua nobile arte, tra gag, danze, liti, baci e abbracci e le immancabili legnate, segno distintivo del teatro tradizionale di burattini. Oltre a compiere un viaggio artistico all’indietro “Anima e coru” indaga su quale contributo può dare il teatro d’animazione nell’interpretazione della realtà, sul ruolo della burattineria nel panorama espressivo delle arti sceniche, con la sua straordinaria capacità di emozionare lo spettatore e di esprimere una vasta gamma di situazioni e sentimenti. Anima e cuore sono anche le risorse da impiegare per svolgere il mestiere di burattinaio per trent’anni, ma soprattutto anima e cuore sono gli ingredienti che un burattinaio deve trasferire nel corpo del burattino perché si realizzi il prodigio di un oggetto inanimato che prende vita dinanzi al pubblico. I burattini nell’Ottocento conoscono dappertutto una straordinaria fioritura. Sono centinaia le baracche che spostandosi di continuo divertono pubblici sempre numerosi formati da grandi (soprattutto) e piccini. Nelle storie rappresentate si fa riferimento agli eventi più eclatanti del Risorgimento o a fatti di cronaca nera di ampia risonanza: Pulcinella, Gioppino ecc. recitano insieme a garibaldini, malfattori, gendarmi austriaci, eroi risorgimentali. Si allestiscono sale fisse che ospitano spettacoli di burattini, si fa ricorso a noti pittori per l’ideazione dei fondali, a valenti scultori per l’intaglio delle teste di legno, I costumi diventano elaborati, sfarzosi. Il numero degli spettacoli in cartellone aumenta, come aumentano i burattini che il burattinaio deve avere a disposizione: i più famosi burattinai arrivano a possedere oltre un centinaio di burattini. Le rappresentazioni si tengono tutti i giorni della settimana, in locali fissi d’inverno, in giro nei vari paesi d’estate.
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