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Il Porto di San Giovanni e Totò

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 novembre 2011

Un interessante articolo che ci è stato inviato qualche giorno fa dal gruppo di cittadini di San Giovanni che fa capo al sito indigeni.tk che non siamo riusciti a pubblicare per difficoltà tecniche che ultimamente ci affliggono parecchio (ma che è uscito su altre testate) termina con questo periodo: “Chi pagherà gli ulteriori danni portati dalla costruzione di un porto turistico con una diga di protezione alta dalla superficie del mare di 2 metri e mezzo davanti a San Giovanni considerata zona alluvionale?” Forse i proprietari dei nuovi 400 posti barca? Avranno magari il coraggio di chiedere i danni alle loro imbarcazioni (che non saranno di certo barchini di 4 o 5 metri) per calamità naturale? Vogliamo una risposta. La domanda (retorica) ha una scontata risposta in una doppia citazione di Totò: "e io pago" o "pagheremo noios". Noi cittadini presenti e futuri di Portoferraio pagheremo i conti di un pastrocchio urbanistico-portuale che la sedicente di centro-sinistra giunta portoferraiese, sotto l'occhio di una opposizione che non si oppone, ci sta servendo, giusto in queste ore con il passaggio in commissione, forse come prova tecnica del mescolone centrista che già si profila per il prossimo turno elettorale. Cari lettori, così è se vi pare e pure se non vi pare,chi si è bevuta la panzana dell'approdo sangiovannino che dovrebbe dare albergo al gozzetto del residente si renderà presto conto di essere stato preso (usando una parafrasi) bellamente per il culo,da un gruppo di signori che ha tutte le intenzioni di fare in loco degli affari che con lo "jus navigandi", anzi "attraccandi" del pensionato ferajese non ci incastrano per niente. Senza una destinazione giuridica di quei posti barca all'utenza residente, senza una vera definizione delle misure delle barche che vi attraccheranno (atteso e dimostrato che giuridicamente il termine "medio-piccolo" non significa una minchia niente), atteso pure che l'altro punto di attracco delle Calle consentirà più o meno già da solo l'assorbimento delle fastidiose barchette in darsena, chi diavolo di residente (e profumatamente pagante) attraccherà a San Giovanni? La realtà è che il Comune di Portoferraio sta dando il semaforo verde non ad un porto turistico nel suo golfo ma a due. Ma come possono essere commercialmente compatibili due strutture che, oltre che misurarsi con le avvantaggiate (dalla raggiungibilità terrestre) strutture continentali, sarebbero collocate a poche centinaia di metri? Ponendo per un momento da parte il più grave danno paesaggistico che comporterà la scelta sangiovannina mettiamo allora alla pari ESAOM l'espansione di ESAOM e la realizzazione del porto turistico (mascherato) di San Giovanni, i maggiorenti portoferraiesi abbiano ammeno il fegato di compiere una chiara scelta con tutte le ricadute di carattere aziendale-occupazionale che comporta. A noi pare di capire che per quanto riguarda San Giovanni il vero affare lo si voglia fare più a terra che a mare, e che comunque sotto il nome di "bonifica" e addirittura "riqualificazione ambientale" si voglia far passare l'ennesima massiva opera di cementificazione e bitumazione di vaste porzioni di territorio (e qui gli indigeni hanno ragione) con conseguente aumento di rischi alluvionali. Un antico maestro di politica ci disse un giorno che i bravi amministratori erano quelli che sapevano scegliere e scegliere significa pronunciare più NO che SI', questa amministrazione ferajese che pure su molti fronti si è mossa in maniera apprezzabile per quanto riguarda il capitolo delle scelte (e delle non scelte) urbanistiche si è dimostrata (in perfetta linea di continuità con i predecessori) totalmente inadeguata ed incapace di gestire un SUO originale disegno, ruotando come una barca ormeggiata "a torzo" ad orientarsi secondo la provenienza del più forte vento, e purtroppo dai quadranti dell'interesse pubblico sono giunte solo vaghe, deboli, discontinue brezze da quelli dell'interesse privato e di corporazione delle autentiche libecciate e grecalate.


san giovanni panorama

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