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Controcopertina: Cosa ci si aspetta dal nuovo ministro dell’Ambiente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 22 novembre 2011

Contrariamente da quanto Clini ha affermato appena insediato per ragioni pensiamo di ‘garbo’ che si possono anche capire, da lui non ci aspetta assolutamente continuità con il passato della Prestigiacomo. Del resto basta leggere quanto gli è stato scritto a stretto di giro di posta direttamente o indirettamente dalle più varie associazioni e personalità per capire che deve vedersela con un bel po’ di questioni incancrenite che hanno urgente bisogno di discontinuità. Anzi, secondo alcuni anche l’elenco segnalato a lui e al Presidente Monti trascura aspetti delicatissimi che invece vanno rimessi chiaramente e alla svelta in agenda come il suolo, il paesaggio, i parchi. Qualche sua affrettata sortita ha peraltro spostato l’attenzione su fronti che si riteneva chiusi come il nucleare e gli OGM. Una serie di scadenze e appuntamenti già in calendario come quelli riguardanti i 20 anni della legge 394 e l’assemblea nazionale di Federparchi offrono sicuramente delle occasioni che Clini non potrà disertare come faceva regolarmente la Prestigiacomo. Anche per questo ho trovato singolare che convocando la sua assemblea nazionale Federparchi che dovrà fare i conti con una eredità tanto disastrosa sul fronte dei parchi, abbia voluto pure ringraziare un ministro che nessuno mi risulta ha ringraziato e se ne capiscono facilmente anche le ragioni. Per quanto riguarda poi i parchi gli unici che possono ringraziare il passato ministro sono i commissari dei parchi che grazie a Lei e da molto tempo stanno occupando illegittimamente e scorrettamente ruoli e posti che non gli competono. Il nuovo ministro Clini vista anche la sua sensibilità è con questi organismi istituzionali geneticamente modificati che dovrà e subito mettere le mani perché qui non si possono accampare neppure pretesti di bilancio. C’è da augurarsi in ogni caso che Federparchi ponga nella sua assemblea questa questione con forza come finora non risulta che abbia fatto. E’ un aspetto molto delicato specie nel momento in cui sono in scadenza come in Toscana presidenze di parchi importanti come l’Arcipelago Toscano e l’Appennino Tosco- Emiliano dove i commissari a suo tempo hanno peraltro già stazionato a lungo e dove c’è bisogno di fare con le regioni interessate accordi ‘leali’. E questo va fatto tanto più mentre è in atto il tentativo al Senato di estromettere le regioni da qualsiasi competenza sulle aree protette marine. Estromissione di cui non abbiamo finora sentito una parola nemmeno in qualche dibattito recente promosso dalle associazioni ambientaliste sule ventennale. Anzi di tale scandaloso proposito abbiamo sentito apprezzamenti perché bipartisan. Mi auguro che Federparchi che nei suoi emendamenti di questa non trascurabile malefatta non fa alcun cenno lo faccia finalmente alla assemblea e nella sua relazione introduttiva. Gli emendamenti altrimenti apparirebbero soltanto una via di fuga da una responsabilità da cui Federparchi non può sottrarsi.


Corrado Clini

Corrado Clini