Torna indietro

Quando col cibo si fa solidarietà

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 novembre 2011

Un tentativo di riflessione dopo il dramma campese per dare risalto al cibo che muove la solidarietà e forse anche una sorta di rivoluzione civile. Molte le manifestazioni legate all'alimentazione che cercano di aiutare il prossimo. Cene di solidarietà, eventi di beneficenza con il cibo protagonista. Anche le mense per i poveri, le missioni internazionali della Fao, il Banco Alimentare e simili. Nella storia, se vogliamo osare e andare indietro nei secoli, ci fu qualcuno che moltiplicò i pani e i pesci per dare da mangiare alla gente. A Marina di Campo, con le dovute proporzioni, esattamente in località La Pila, è accaduto qualcosa di simile; si è dato cibo gratuito per circa 1800 - 2000 persone al giorno. Si dice 12 mila pasti preparati al ristorante "Da Gianni", nei pressi dell'aeroporto dell'isola d'Elba, gente accolta per ricevere cibo caldo e ben cucinato. Una generosità eccezionale. Con un po' di enfasi possiamo parlare di un episodio che segna la storia di questa isola, che oggi vive di turismo, e nel passato fu greca, etrusca, romana, degli Appiani, di vari popoli dominatori, di Napoleone e segnata da Pietro Gori, nel secolo scorso, un avvocato senza padroni che agiva per il popolo. Gli elbani hanno sempre dato prova di generosità, di fierezza, di saper affrontare difficoltà secolari, proprie di chi sta in mezzo al mare, lontano dai centri di potere. “Non abbiamo bisogno di nessuno” si è sentito dire nonostante il nuovo dramma. L'isolano soffre da sempre le difficoltà e quindi anche nell'emergenza può prevalere un esasperato e orgoglioso “Ce la caviamo da soli”. I fatti hanno dimostrato che la solidarietà è stata immensa e in 10 giorni il peggio è stato messo alle spalle. Ma ancora c'è da fare. Beh, troppi preamboli. Di cosa stiamo parlando? Cosa ha mosso la beneficenza prorompente di cui si diceva all'inizio, tanto da creare una mensa gratuita per migliaia di persone? Come il cibo è diventato protagonista della solidarietà? E, fatto importante, sono nati gruppi spontanei che hanno mosso mille contributi verso l'emergenza, al di là delle forze istituzionali in campo. Che sia il nuovo mondo, fatto di cose autentiche, che avanza? In questo caso l'Elba dei Comitati o dei gruppi spontanei, dei Movimenti studenteschi, che danno impulso e si affiancano alle istituzioni: il popolo che partecipa e non vuole solo delegare. Il 7 novembre 2011, nella nota meta turistica campese dell'isola del sud ovest, è esplosa l'apocalisse. Quella mattina, col sorgere del sole, il finimondo. È caduta al suolo acqua a valanga. Esattamente 239 mm, come ha registrato la stazione meteo di Elbaexplorer, posta alla sommità dell'hotel Mirage, acqua precipitata in poco tempo; una quantità pari a circa quattro mesi di pioggia in poche ore di nubifragio. Danni milionari, una donna è morta e una è stata salvata da Davide Calisi. L'impressionate foto di Gian Mario Gentini, della protezione civile locale. Il 7 novembre un'anomala cascata di acqua è scesa dalla collina nella zona di Cavoli l fenomeno viene chiamato bomba d'acqua, la stessa che ha colpito Genova ed altre zone della Toscana, nel novembre, mese predestinato per le alluvioni che si prendono gioco di un uomo incapace di gestire il territorio e le infrastrutture. Una delle più tristemente celebri è stata quella del 1966 a Firenze. Ebbene Andrea Ippolito, i suoi familiari, forti dell'impegno dello chef Carlo Magrone, presidente dell'Associazione cuochi Elba e aderente alla Federazione cuochi italiana, e altri addetti alla cucina, hanno aperto le porte dei loro locali, sorretti anche da decine e decine di volontari, Gian Carlo, Adolfo, Cheti, per dare da mangiare, a pranzo e cena, a decine e decine di team di soccorritori della protezione civile, delle forze dell'ordine, degli enti locali, che si sono riversati nella zona per portare soccorso a centinaia di famiglie che hanno perso tutto per la furia delle acque. La sala mensa gratuita di La Pila Quindi plotoni di volontari elbani impegnati a immergersi nel fango a spalare, a trasportare, a gestire, per recuperare il prima possibile la normalità del sud ovest dell'isola. Infinite braccia e menti in azione per rispondere all'emergenza e tanta gente è venuta da varie parti della Toscana e d'Italia. E allora al ristorante "Da Gianni" sono piovute non più nuvole piene di acqua, bensì furgoni pieni di pasta, olio, pane, carne e quant'altro per sfamare chi è rimasto senza casa, un centinaio di famiglie, e coloro che li soccorrevano. Supermercati e commercianti hanno fatto a gara per contribuire con l'invio di alimenti, non solo, anche detersivi e materiali per la pulizia. E poi tanti contributi al conto aperto presso la Banca cooperativa dell'Elba, associazioni che hanno inviato pale e picconi, carriole, secchi, per far fronte al bisogno di spalare, di togliere detriti dalle strade, dalle cantine, dai negozi, dalle case. Poi l'opera del Comune, l'Elbana servizi ambientali, fortezze dell'ordine e protezione civile. Sono state varie tonnellate di macerie e detriti quelli eliminati dall'ambiente sconvolto. Un'immagine della devastazione qualche giorno dopo il 7.11 A San Piero, un ridente paese collinare, una cava, quella dei Beneforti, è stata distrutta dalla furia delle acque. Devastata Cavoli una delle migliori spiagge, a Procchio scene simili. Ma poi il cibo della resurrezione, cibo che è vita, consolazione, cibo che diventa aggregazione, la necessità quotidiana perché bisogna trovare le energie per andare avanti, sia morali sia materiali, perché le gambe, le braccia, le menti devono agire rapidamente per far fronte alla situazione. Il team della solidarietà anche con Michele, Roberto, Fabrizio, Anna Maria e il Movimento Studentesco Il cammino per tornare a rivedere Marina di Campo e altre località colpite di nuovo ridenti non è semplice e ci vorranno ancora mesi di duro impegno e lavoro. Lo scopo è far trovare tutto pronto alla ripresa della stagione turistica 2012. Una grande macchina della solidarietà è in moto e senza cibo avrebbe fatto poca strada. Alimentazione protagonista, in un modo esemplare che resterà nella memoria e dovrà esser raccontato alle future generazioni. La regione Toscana ha stanziato 5 milioni di euro per la ricostruzione. La Banca cooperativa dell'Elba ha offerto 50 mila euro a favore del Fondo pro alluvionati , chi vuole partecipare può fare donazioni al c/c IT91U0704870740000000004013 presso la Filiale di Portoferraio. Ed anche i volontari hanno aperto un conto con iban IT 96 Z 07048 70650 000000020714 Causale :Volontari Alluvione Campo nell'Elba


alluvione campo gentini terrapieno

alluvione campo gentini terrapieno

Alluvione Campo 2011 Volontari 2  Bea Fanari

Alluvione Campo 2011 Volontari 2 Bea Fanari

Alluvione campo cascate

Alluvione campo cascate

Alluvione Campo 2011 camion motopala

Alluvione Campo 2011 camion motopala

alluvione campo bramanti 3

alluvione campo bramanti 3

alluvione campo bramanti 6

alluvione campo bramanti 6

alluvione campo 2011 beneforti cava franata

alluvione campo 2011 beneforti cava franata